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Sostenibilità

Energia rinnovabile: via il tetto, ma nuovo regime incentivi

Dal testo del decreto legislativo sulle rinnovabili scompare il limite massimo di 8.000 Mw agli aiuti al fotovoltaico. Ad aprile si conosceranno le nuove disposizioni in vigore dal 1° giugno 2011

Via il tetto degli incentivi al fotovoltaico, ma ci sarà comunque un nuovo regime dei finanziamenti per incrementare l’efficienza e l’utilizzo dell’energia da fonti rinnovabili. È quanto stabilisce il testo del decreto legislativo sulle rinnovabili che ad aprile deciderà il nuovo regime di incentivi in vigore dal prossimo giugno 2011. “Il governo intende dare impulso alla filiera produttiva dell’energia da fonti rinnovabili contrastando le speculazioni finanziarie che gravano inutilmente sulle bollette degli italiani” ha affermato il ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani”. In una nota il governo sottolinea come il testo approvato in Consiglio dei ministri raggiunge “il duplice obiettivo di incrementare la produzione di energia da fonti rinnovabili per rispettare i target europei e di ridurre gli oneri specifici di incentivazione a carico dei consumatori finali”. In particolare il testo “prevede la definizione di un nuovo sistema di incentivi per gli impianti da fonti rinnovabili che entrano in esercizio dal 1° gennaio 2013, differenziato per gli impianti di taglia minore e maggiore, in modo da dare certezza ai piccoli investitori e stimolare i più grandi a soluzioni più efficienti. A tutela degli investimenti già effettuati si stabilisce che il ritiro dei certificati verdi prosegue fino al 2016, fissando il prezzo di ritiro al 78% di quello massimo di riferimento”.

Nel decreto si terrà conto dei seguenti principi: “determinazione di un limite annuale di potenza elettrica cumulativa degli impianti fotovoltaici che possono ottenere le tariffe incentivanti; determinazione delle tariffe incentivanti tenuto conto della riduzione dei costi delle tecnologie e dei costi di impianto e degli incentivi applicati negli Stati membri dell’Unione europea; previsione di tariffe incentivanti e di quote differenziate sulla base della natura dell’area di sedime*”.

*Cos’è l’area di sedime

Per area di sedime si intende, ai fini del piano regolatore, il suolo occupato e reso impermeabile dalla superficie coperta: · dagli edifici, fuori ed entro terra · dalle aree cortilive strettamente connesse agli edifici stessi · dalle vie di accesso private · dai marciapiedi · dai parcheggi privati pertinenziali, intendendosi con questo sia i parcheggi di stretta pertinenza degli edifici o delle attrezzature, destinati a coloro che, residenti o addetti, permanentemente li occupano, come pure i parcheggi destinati al pubblico che frequenta insediamenti commerciali o terziari pubblici e privati. · dalle rampe di accesso ai sotterranei, ecc.