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Abu Dhabi chiama, 200 aziende italiane rispondono

Grandi aziende ed eccellenze del made in Italy hanno partecipato al primo Milano-Abu Dhabi Business Forum, una concreta possibilità per aprirsi al mercato degli Emirati

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Dalle pizzerie milanesi Spontini a Fratelli Rossetti, dal gruppo Percassi al Boscolo e Bulgari Hotel, passando per la prestigiosa gastronomia Peck, la Banca popolare di Sondrio, Chateu D’Ax e Unopiù. Sono solo alcune delle oltre 200 aziende che hanno partecipato al primo Milano-Abu Dhabi Business Forum, evento organizzato dalla società di consulenza EFG Consulting che rappresenta una concreta possibilità per le aziende del nostro Paese di mettersi in mostra e aprirsi al mercato del golfo arabo che per le aziende italiane vale già 5,5 miliardi di euro in export.

NON SOLO PETROLIO. “Gli Emirati Arabi Uniti e, in particolare l’emirato di Abu Dhabi stanno mostrando di essere un contesto di sviluppo per ben altri settori anche grazie al fatto di essere il principale hub logistico mondiale”, spiega Giovanni Bozzetti, fondatore di EFG Consulting e referente unico per l’Italia della Camera di Commercio di Abu Dhabi. “La previsione di crescita dell’economia ‘non-oil’ di Abu Dhabi è stimata fra il 6 e l’8% per i prossimi 20 anni, per arrivare al 65% nel 2030”. Sette i settori di prevalente interesse per l’export italiano: real estate e costruzioni; trasporti e logistica; ospitalità e turismo; moda e gioielleria; design e arredo; ristorazione ed gastronomia; media e entertainment per un mercato che nel 2015 valeva 46 miliardi di dollari, con una crescita dell’11% rispetto all’anno precedente. “Il prodotto italiano – aggiunge Bozzetti – gode di un largo prestigio in tutto il Paese e gli esportatori italiani possono sempre più guardare agli Emirati come un trampolino di lancio per la penetrazione commerciale in altri mercati del Golfo e del Medio Oriente oltre che del sub continente indiano”.

I SETTORI IN FERMENTO. Le attività immobiliari rappresentano la più alta percentuale di investimenti diretti esteri nell’emirato, per un volume pari a 7 miliardi di dollari, seguito dal settore dell’industria manifatturiera con 3,5 miliardi e il settore acqua ed elettricità con circa 2 miliardi (Fonte: Dipartimento per lo Sviluppo Economico di Abu Dhabi). Il comparto della moda è anche uno dei più promettenti per gli investimenti da parte di imprese italiane, grazie al grande appeal dell’Italian style non solo per la categoria extra lusso. Anche il turismo rappresenta un settore in forte crescita, anche in vista di Expo Dubai 2020: ad Abu Dhabi sono in costruzione circa 150 alberghi 3 e 4 stelle.

SEMPRE PIÙ ITALIA NEGLI EMIRATI. La presenza imprenditoriale italiana negli Emirati è in costante aumento. Attualmente sono presenti oltre 160 società con propria filiale negli emirati e circa 20 – attive nel manifatturiero e nella distribuzione – sono invece localizzate nelle zone franche. Quanto ai dati sui singoli settori, per il food & beverage si segnala che gli Emirati importano il 90% dei prodotti e la richiesta italiana è in continua crescita (3000 centri solo ad Abu Dhabi). Per l’arredamento nel 2014 si è verificato un aumento delle esportazioni, che ammontano a 162,5 milioni di euro, rispetto a 152,5 milioni di euro nell’anno precedente. (Rapporto Info mercati esteri a cura dell’Ambasciata degli Emirati Arabi Uniti d’Italia).

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Abu Dhabi by Night © Getty Images