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Stranieri a caccia di case in Italia

Buona cultura, competenza digitale e over 55: questo il profilo dell’acquirente internazionale, che nel 55% dei casi sogna solo il Belpaese per una seconda residenza all’estero. Ma burocrazia e tasse pesano anche per loro

Innamorati dell’Italia, decisi a trovare il luogo perfetto per stabilirsi almeno sei mesi l’anno, quasi tutti cercano la casa ideale tramite Internet, motori di ricerca e portali immobiliari specializzati. Sono gli stranieri in cerca di una casa in Italia, normalmente una seconda casa per la pensione, le vacanze e come investimento per i propri risparmi. Più del 61% degli intervistati è over 55 e oltre l’87% visiterebbe il centro Italia nei prossimi 12 mesi per aiutare il territorio.

Più del rischio sismico (10%) fanno tassazione e burocrazia, vissuti come un potente deterrente nell’acquisto di una casa nel nostro Paese dal 43% degli intervistati. Nell’approfondimento dell’indagine dedicata al centro Italia volta a conoscere l’atteggiamento degli stranieri nei confronti delle zone colpite dal sisma, emerge un aspetto particolare legato alla consapevolezza che si può tornare e investire nelle regioni colpite, scegliendo magari aree più sicure (43%) e utilizzando soluzioni costruttive antisismiche che rendano più sicura l’abitazione (33%).

L’indagine condotta da Gate-away.com, unico portale immobiliare in Italia rivolto ad agenti immobiliari e privati che vogliono vendere casa a stranieri e rivolto esclusivamente ad acquirenti esteri, si basa su un campione di oltre 1.500 utenti stranieri. Principalmente si tratta di americani tedeschi e inglesi, insieme a olandesi e svedesi. Ma il raggio di azione copre oltre 150 Paesi nel mondo.

«Abbiamo utenti fortemente motivati perché amano il nostro paese e spesso ne sanno più di noi sull’Italia e i suoi tesori», commenta Simone Rossi, direttore generale di Gate-away.com, «e ci rincuora sapere che oltre il 55% degli intervistati pone l’Italia come unica scelta nella sua ricerca di una casa all’estero. La convinzione che motiva questa predilezione è quella di ritenere superiore la qualità della vita in Italia: ben oltre il 50% degli intervistati pone natura, clima, arte cultura ed enogastronomia come elementi determinanti, che sono quindi un volano per calamitare le preferenze».