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Codacons, cala il petrolio ma non il prezzo della benzina

L’Italia sempre ai vertici nelle classifiche dei prezzi del carburante in Ue

I prezzi del petrolio continuano a scendere; non così quelli della benzina, almeno in Italia: lo fa notare il Codacons, che è pronta a dare battaglia presentando un esposto alla Commissione Europea e all’Antitrust italiano.

IL CROLLO DEL PETROLIO. Sotto inchiesta da parte dell’Associazione dei Consumatori ci sono i listini dei carburanti nel nostro Paese, dato che in Italia la benzina costa in media il 20% in più rispetto agli altri Paesi Europei; il diesel, invece, si attesta sui 18 punti percentuali in più. Questo nonostante il progressivo calo del prezzo del petrolio, che negli ultimi giorni ha visto calare il brent (dopo il crollo del Wti) sotto la quota dei 40 dollari per la prima volta dal 2009; la caduta del petrolio sul mercato ha anche portato nell’Opec a un accordo per la riduzione della produzione.

LE CLASSIFICHE EUROPEE. Il Codacons osserva che sì, il carburante negli altri Paesi è più caro, ma i salari sono maggiori, e questo porta l’Italia al secondo posto nella classifica Ue del costo del gasolio (in media 1,340 euro); è seconda solo al Regno Unito, dove costa in media 1,543. Per la benzina, invece, l’Italia “conquista” il quarto posto con i suoi 1,475 euro al litro, superata da Paesi Bassi (capolista con 1,545/litro), Regno Unito e Danimarca, dove però il reddito è molto più elevato rispetto al nostro. A causare l’alto prezzo del carburante nella Penisola è, da sempre, l’eccessiva tassazione e il lento allineamento ai listini della quotazione del petrolio, il quale ha causato durante il ponte dell’Immacolata una stangata per le famiglie in viaggio pari a 30 milioni di euro spesi in rifornimento.