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Debiti P.a., tassa sulle sigarette elettroniche per finanziare il decreto

L’emendamento sulle e-cig non è l’unico presentato dai relatori in commissione Bilancio alla Camera: trale novità anche la compensazione tra crediti commerciali e debiti tributari

Una tassa sulle sigarette elettroniche (le cosiddette e-cig) all’interno del decreto sui debiti della Pubblica amministrazione. È una delle novità alle quali lavora la commissione Bilancio della Camera e che potrebbe essere presentata all’aula di Montecitorio il prossimo 14 maggio. Il provvedimento, che in particolare andrebbe a introdurre un’accisa sui anche sui “prodotti contenenti nicotina o sostanze sostitutive del consumo del tabacco”, contribuirebbe solo in minima parte a quei 40 miliardi richiesti per colmare la prima tranche di pagamenti dei debiti della Pubblica amministrazione, ma andrebbe a coprire almeno parte di quel minor gettito incassato dallo Stato sul tabacco, in netto calo.La prospettiva non fa certo piacere ai produttori di e-cig, che lo scorso aprile – attraverso un’ordinanza dell’allora ministro della Salute Balduzzi – avevano dovuto incassare il divieto di vendita ai minorenni; senza dimenticare che in diversi luoghi pubblici si sta iniziando a equiparare il fumo elettronico a quello prodotto dalle normali sigarette. La tassa sarebbe “pura follia”, si afferma in una nota del produttore Ovale che parla di un provvedimento volto a “colpire un settore che è tra i pochi in crescita e che sta creando posti di lavoro e risparmio per gli italiani”. Ovale solleva anche una questione tecnica: “La sigaretta elettronica non è un prodotto succedaneo dei prodotti del tabacco perché non ha combustione né lavorazione del tabacco e non può essere regolamentata come la sigaretta tradizionale. L’emendamento è di fatto un atto di forza, è una violazione alla libertà di impresa e una violazione della concorrenza leale”.

LE ALTRE NOVITÀ. L’introduzione di una tassa sulle e-cig non è l’unico provvedimento presentato in commissione. Tra le altre novità, la più importante riguarda le compensazioni tra crediti commerciali e debiti tributari; “è stata accettata dalle Finanze l’idea che i crediti certificati abbiano una data e che quindi si possa così compensarli con i crediti tributari e contributivi – spiega il relatore, Marco Causi – Inoltre sarà possibile compensare crediti-debiti fino a tutto dicembre 2012”. Altra novità riguarda le società in house – cioè società costituite da amministrazioni pubbliche per la gestione esterna di proprie attività senza ricorrere al mercato – che dovranno utilizzare prioritariamente i pagamenti incassati per riversarli a loro volta ai rispettivi creditori.

Credits Images:

Le sigarette elettroniche prodotte da Ovale