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Ecco perché il Fisco italiano si ingolfa

Le liti tributarie valgono 32 miliardi, ma ci sono almeno 50 mila cause per importi minimi che intasano il sistema. E ora si pensa a rottamarle

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Le liti fiscali valgono 32 miliardi. Una valanga di denaro che manca alle casse dello Stato. Ma non è così semplice. Anche se il dato è in leggero calo rispetto al 2015, quando i miliardi di arretrati erano 34 e i contenziosi molte di più (-1% nelle sezioni regionali e -13% nelle provinciali), il sistema è ancora intasato. Come mai? Perché ci sono almeno 50 mila liti di valore bassissimo che ingolfano il sistema, denuncia la Cassazione. E ora il governo pensa a “rottamarle” come già fatto con le cartelle esattoriali, magari con nuovi sconti per chi ritira i ricorsi come avvenuto nel 2012.

«Per l’arretrato della Cassazione si sta anche valutando l’istituzione di una “sezione tributaria bis”», ha detto il viceministro dell’Economia Luigi Casero, intervenuto all’inaugurazione dell’anno giudiziario. Tra le proposte c’è anche quella di alzare la soglia la mediazione extragiudiziale da 20 mila a 50 mila euro. Qualcosa è già stato fatto, in realtà, visto l’aumento del valore medio dei giudizi – 112.363 euro per quelli delle corti provinciali e a 194.104 euro per quelle regionali – e un aumento del 12% del recupero dell’arretrato tributario. Ma non basta.

«I dati parlano da soli», sottolinea Cavallaro. «Si tratta di una giurisdizione laboriosa e virtuosa che non accumula arretrato e che anzi ha un indice di smaltimento superiore a quello degli ingressi, confermando un forte recupero dell’arretrato, quest’anno attestatosi su un ottimo 12%, percentuale quasi doppia rispetto al precedente periodo». Nonostante 300 mila decisioni a fronte di 232 mila nuove aperture di contenzioso, alla fine dello scorso anno, però, risultavano ancora 450 mila liti pendenti col Fisco, di cui 318.192 nel grado provinciale e 150.647 in quello regionale.