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Fisco, Renzi: «Comuni e Regioni non potranno alzare le tasse»

Il premier ha poi promesso meno tasse per tutti. Sull’innalzamento della soglia del pagamento in contanti: «Non si cambia: pronto alla fiducia»

Ospite a Otto e mezzo su La7, il premier Matteo Renzi fa il punto sul futuro delle tasse italiane e annuncia: «Nella legge di Stabilità c’è una norma che impone a Regioni e Comuni di non alzare le tasse». Niente più rincari, dunque, e la regola varrebbe a 360°: «La dico alla Berlusconi: meno tasse per tutti», continua Renzi. «Solo che lui ha fatto lo slogan e se ne è andato, noi invece lo facciamo davvero. Siamo partiti dai redditi più bassi, con gli 80 euro. Poi abbiamo ridotto le tasse su impresa e lavoro, ora la casa, e il prossimo continueremo con Ires e Irpef. Sono orgoglioso di aver messo gli italiani in condizione di spendere».

CASA. Quanto all’abolizione della Tasi, il premier ammette che si tratta di una misura di pancia, ma non per questo elettorale. E al contempo rassicura: «Gli enti locali avranno tutte le risorse che perderanno con l’abolizione dell’Imu. D’accordo con l’Anci restituiremo ai Comuni tutto l’equivalente dell’abolizione della Tasi». Interpellato sulla possibilità di eliminare la tassa anche sui castelli, risponde: «C’è stata una un’incomprensione di fondo. Quando si è capito come stavano le cose sui castelli mi si è illuminata la lampadina, ma non potevo immaginare che il dibattito intorno alla legge di Stabilità fosse tutto intorno ai castelli», spiega. «Se poi vogliamo dirla tutta, i castelli pagavano la tassa quando è stata abolita l’Ici e non la pagavano dopo, perché c’era una detrazione per le dimore storiche. Non potevo credere che fosse tutto legato ai castelli. Bene, pagherete tutto».

CONTANTE. Il premier appare inoltre irremovibile sul – tanto criticato – innalzamento a 3 mila euro dei pagamenti in contanti: «per me non si cambia: su questo siamo pronti anche a mettere la fiducia. Per noi, per combattere l’evasione serve incrociare i dati. Non serve l’atteggiamento da guardie e ladri. Abbiamo preso i soldi dalla Svizzera e dal Vaticano, erano 50 anni… Dai, così si combatte l’evasione, altro che chiacchiere».

Secondo il premier, l’innalzamento della soglia favorirebbe i consumi: «E’ un vantaggio perché gli italiani devono poter avere la possibilità di spendere i soldi che hanno. Gli altri Paesi non hanno limiti al contante. E il governo Prodi, che non era un governo fiancheggiatore dell’evasione, aveva il limite a 5 mila euro».

PENSIONI. Infine, in materia di lavoro e flessibilità pensionistica, Renzi spiega: «Faremo la misura quando i numeri saranno chiari e non si ripeterà più una storia come quella degli esodati. Non siamo intervenuti in legge di Stabilità per non fare pasticci».

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