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Guerra alla riforma delle pensioni, mobilitazione da record in Francia

I sindacati parlando di 3,5 milioni di persone, la polizia di 1,2, ma è comunque un numero mai raggiunto prima. Per la prima volta anche gli studenti in piazza e, intanto, alcuni industriali francesi ironizzano sugli scioperi per il “miglior lavoro del mondo”

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Mobilitazione di massa in Francia per la riforma delle pensioni del presidente Nicolas Sarkozy. Il sindacato francese Cfdt parla di 3,5 milioni di persone impegnate nella protesta, la polizia francese abbassa il dato a 1,2 milioni, ma si parla comunque di cifre record. Il governo non sembra piegarsi alla protesta, ma l’astensione dal lavoro è solo all’inizio. Questa mattina sarà il secondo giorno di scioperi a oltranza nei trasporti in Francia.In prima fila nei cortei di protesta anche i giovani che, più che protestare per la pensione, temono piuttosto di non aver mai un posto di lavoro. Ed è stata proprio la mobilitazione degli studenti del liceo a preoccupare il governo che non si aspettava una mobilitazione simile (centinaia di istituti chiusi e con i portoni bloccati dai cassonetti delle immondizie). Il primo ministro, François Fillon, ha reagito accusando di “irresponsabilità” l’estrema sinistra e una “parte del Partito socialista” che hanno “portato in piazza giovani di 15 anni”.Per il leader del Cfdt, François Cherequ, il governo e parlamento hanno una pesante responsabilità e non possono ignorare le manifestazioni. E invece proprio ieri sera il Senato ha approvato il secondo articolo più contestato, quello che eleva da 65 a 67 anni l’età per andare in pensione con il massimo se si hanno tutti i contributi. Il successo dei cortei, non è stato però accompagnato dalle adesioni allo sciopero che risultato sostanzialmente invariate o in lieve calo (nonostante la chiusura della Tour Eiffel e il parziale blocco dei due aeroporti della capitale). Poco seguito lo sciopero per metropolitane e autobus. A Parigi, secondo l’Ansa, si circolava benissimo sia sui mezzi pubblici sia per le strade, dal momento che molti hanno rinunciato a raggiungere la capitale da fuori, temendo il peggio.

Industriali al contrattaccoIntanto c’è chi in Francia cerca di porre rimedio agli scioperi con una pubblicità a pagamento. E’ il caso degli imprenditori della regione Bouche-du Rhône che, esasperati dall’ennesimo sciopero dei portuali marsigliesi (di una parte, in realtà, e neppure maggioritaria), giunto ormai al quindicesimo giorno consecutivo, hanno comprato una pagina del quotidiano economico Les Echos per una pubblicità provocatoria (nella foto). “Il miglior lavoro del mondo – Diventate un gruista al porto di Marsiglia: 18 ore di lavoro effettivo alla settimana per una retribuzione netta compresa tra i 4mila e i 4.800 euro al mese, con otto settimane di ferie all’anno e un impiego garantito a vita.

Credits Images:

Nicolas Sarkozy