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Ires e Irap, mazzata in vista per gli acconti. Colpa della disclosure

In vista del mancato gettito dal rientro dei capitali, schizzeranno gli anticipi e le accise

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Rialzo in vista per gli acconti di Ires e Irap. Tutta colpa della voluntary disclosure che sembra non poter garantire il gettito atteso dal rientro dei capitali.

In caso di rosso rispetto alle previsioni, il governo dovrebbe mettere mano proprio agli anticipi oltre che – come al solito – ritoccando le accise.

MILLEPROROGHE. A prevedere questa soluzione per pagare i debiti della p.a. è il decreto Milleproroghe. Si parla di circa 1,5 miliardi di euro, 600 milioni attesi dalla chiusura dei contenzioni in materia di danno erariale e 925 milioni per la liquidità della pubblica amministrazione.

Una mazzata visto che già nel 2013 i valori erano stati portati ad oltre il 100%. Oggi infatti i soggetti pagano a novembre e giugno rispettivamente il 40% e il 60% del 102,5% dell’Ires e del 101,5% dell’Irap.

Il passo successivo sarà l’aumento delle accise (alcol, tabacchi, benzina) «in misura tale da assicurare il conseguimento dei predetti obiettivi anche ai fini della eventuale compensazione delle minori entrate che si dovessero generare per effetto dell’aumento degli acconti”.

AFFITTI. Per la prima volta scompare invece il blocco degli sfratti. Al problema il governo offre una soluzione diversa con la costituzione di due fondi: uno da 200 milioni di euro per gli affitti e un secondo da 226 milioni per la morosità incolpevole.

Sono stati poi inoltre 400 milioni per la ristrutturazione degli alloggi nelle case popolari.

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