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Italo vola ad alta velocità: -37% per i pedaggi nel 2015

L’Autorità riduce le tariffe per «l’interesse generale». Ma il punto d’approdo sarà lo scorporo di Rfi da Trenitalia

Un bel regalo di Natale per Italo treno: -37% nel prezzo dei pedaggi per il 2015 sui binari dell’altà velocità. La gabella imposta a Ntv scende dunque a 8,2 euro per treno a chilometro da girare a Rfi, la società che gestisce le infrastrutture ferroviarie e fa capo a Ferrovie dello Stato e dunque alla concorrente Trenitalia.

A deciderlo è stata l’Autorità presentando le misure di regolazione per l’accesso equo e non discriminatorio alle infrastrutture ferroviarie. «Sulla base dei nostri criteri, Rfi ha ricalcolato il pedaggio treno/km a 8,2 euro rispetto ai 13,1 che erano previsti per il 2015 e ai 12,8 euro che rappresentano il pedaggio in vigore quest’anno», le parole del presidente Andrea Camanzi, «questo rappresenta una riduzione del 37% sul 2015 e del 36% sugli ultimi mesi del 2014».

«GIUSTI PEDAGGI». Si tratta di una decisione «non fatta a comando, ma per l’interesse generale» perché le nuove tariffe non sono «riduzioni ma giusto pedaggio», assicura il presidente dell’Autorità. Anche se non potranno non aver pesato le denunce fatte da Ntv al momento di annunciare il piano di mobilità a inizio settembre e le polemiche che erano seguite.

«E’ un primo grande e importante provvedimento. Il lavoro dell’Authority conferma la linea già intrapresa dal mio ministero un anno fa, quando con un decreto furono ridotte del 15% le tariffe», il commento del ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi.

I CRITERI. «Abbiamo adottato misure semplici e imposto a Rfi di rimodulare il pedaggio pagato attualmente sulla base di quattro criteri», ha illustrato Camanzi, «il primo prevede che Rfi deve presentarsi con un bilancio in equilibrio, societariamente separata dalle imprese ferroviarie e con pedaggi che consentano di recuperare i costi sostenuti senza profitti al di sopra dei ragionevoli investimenti fatti; gli oneri finanziari per gli investimenti devono essere ottimizzati sulla base di un criterio di efficienza; il terzo criterio prevede che sono rilevanti solo gli investimenti di pertinenza di quell’anno; l’ultimo criterio stabilisce che i costi per la gestione dell’infrastruttura devono essere ottimizzati e ridotti al minimo necessario per sviluppare la concorrenza».

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