Connettiti con noi

Business

La corsa ai saldi è partita

Già iniziati in Basilicata, Campania e Sicilia, il 5 gennaio si estenderanno a tutta Italia. Il calendario dei saldi regione per regione

La corsa ai saldi invernale, se ancora osi può definire tale, è già partita. Ad aprire la stagione oggi Basilicata, Campania e Sicilia, mentre in tutte le altre regioni l’appuntamento è per il 5 gennaio. Secondo le stime dell’Ufficio Studi Confcommercio ogni famiglia spenderà 359 euro per l’acquisto di capi d’abbigliamento ed accessori, per un valore complessivo di 5,6 miliardi di euro, pari al 18% del fatturato annuo del settore. Di seguito il calendario dei saldi invernali regione per regione:

REGIONI

DATE

CAPOLUOGHI

Abruzzo

5 gennaio per 60 giorni

L’Aquila

Basilicata

2 gennaio – 2 marzo

Potenza

Calabria

5 gennaio – 28 febbraio

Catanzaro

Campania

2 gennaio– 31 marzo

Napoli

Emilia Romagna

5 gennaio per 60 giorni

Bologna

Friuli Venezia Giulia

5 gennaio – 31 marzo

Trieste

Lazio

5 gennaio – 15 febbraio

Roma

Liguria

5 gennaio per 45 giorni

Genova

Lombardia

5 gennaio per 60 giorni

Milano

Marche

5 gennaio – 1 marzo

Ancona

Molise

5 gennaio per 60 giorni

Campobasso

Piemonte

5 gennaio per 8 settimane

Torino

Puglia

5 gennaio – 28 febbraio

Bari

Sardegna

5 gennaio per 60 giorni

Cagliari

Sicilia

2 gennaio – 15 marzo

Palermo

Toscana

5 gennaio per 60 giorni

Firenze

Umbria

5 gennaio per 60 giorni

Perugia

Valle d’Aosta

5 gennaio – 31 marzo

Aosta

Veneto

5 gennaio – 28 febbraio

Venezia

Bolzano (provincia)*

5 gennaio – 16 febbraio

Bolzano

Trento (provincia)

I commercianti determinano liberamentei periodi in cui effettuare i saldi

Trento

*Per i comuni di Tires, Castelrotto, Ortisei, Santa Cristina, Selva Gardena, Renon, Sesto, Marebbe, San Martino in Badia, La Valle, Badia e Corvara dal 16 febbraio al 30 marzo. Per i comuni di Resia, Stelvio, Maso Corto e San Valentino alla Muta dal 2 marzo al 13 aprile.

Per il corretto acquisto degli articoli in saldo, Confcommercio ricorda alcuni principi di base:

  1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (art. 1519 ter cod. civile introdotto da D.L.vo n. 24/2002). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.

  2. Prova dei capi: non c’è obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante.

  3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante qualora sia esposto nel punto vendita l’adesivo che attesta la relativa convenzione.

  4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso.

  5. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.

Diverse le iniziative promosse sull’intero territorio nazionale da Federazione Moda Italia, come “Saldi Chiari”, “Saldi Trasparenti”, “Saldi Tranquilli”.