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Mps, 500 filiali e 2.600 esuberi previsti nel piano 2019

Previsti 2.600 esuberi e 500 filiali da tagliare per tornare in utile

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Il nuovo piano industriale 2016/19 di Mps non farà sconti: 2.600 dipendenti da tagliare, 500 filiali da chiudere: l’obiettivo è ridurre il costo del personale del 9%, da 1,6 miliardi a 1,5 nel 2019. La riduzione avverrà tramite turnover e l’attivazione del fondo di solidarietà. L’obiettivo è riportare Mps in utile a 1,1 miliardi di euro a fine piano, con un rote target superiore all’11% «nonostante la crescita prudenziale dei ricavi»: «L’operazione», commenta l’istituto in una nota, è «senza precedenti per struttura e dimensione nel mercato italiano» e «dovrebbe permettere alla Banca di potersi nuovamente posizionare, con maggiore forza, tra gli istituti leader del sistema bancario italiano, con una situazione patrimoniale solida, un ridotto profilo di rischio, una qualità del credito significativamente migliorata ed un rinnovato potenziale di crescita della redditività a beneficio di tutti gli stakeholders».

AUMENTO DI CAPITALE. Il cda di Mps ha convocato il prossimo 24 novembre l’assemblea straordinaria per approvare l’aumento di capitale fino a 5 miliardi di euro. L’aumento sarà con «esclusione o limitazione del diritto di opzione» e sarà strutturato in tre componenti: una parte da destinare ai titolari di bond subordinati per la conversione dei loro titoli in azioni, una parte per cassa «riservata ad eventuali cornerstone investor», cioè soggetti «disponibili ad acquistare una partecipazione significativa nella banca» e infine una ulteriore componente per cassa, una parte della quale potrà per l’appunto essere destinata in opzione agli attuali azionisti.

SOFFERENZE. Il salvataggio prevede anche il «deconsolidamento dal bilancio di 27,6 miliardi di crediti in sofferenza», attraverso la cessione ad un veicolo di cartolarizzazione ad un prezzo pari a circa 9,1 miliardi (ovvero il 33%) . Quaestio Capital Management, per conto del fondo Atlante, sottoscriverà le junior mezzanine notes per un importo pari a circa 1,6 miliardi. L’istituto, intanto, chiude i primi nove mesi del 2016 con una perdita di 849 milioni di euro, su cui pesano «rettifiche straordinarie su crediti di 750 milioni di euro contabilizzate nel terzo trimestre». Ci sentiamo tranquilli che questa operazione avrà buon fine. Vogliamo riavvicinarci alla nostra base clienti ed essere sicuri che Mps ridiventi una banca italiana commerciale solida ed efficiente. Nonostante quanto successo nel passato la banca resta molto solida», è il commento dell’a.d. Marco Morelli.