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Un patto fiscale basterà per far ripartire gli investimenti?

Firmate le intese tra l’Agenzia delle Entrate e le imprese interessate a investire, a patto di conoscere in anticipo il trattamento fiscale

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Quattro miliardi di euro e 76 mila nuovi posti di lavoro: tanto valgono le dieci richieste inoltrate dalle aziende (sei stranieri e quattro italiane) all’Agenzia delle Entrate. Si tratta della prima applicazione degli accordi che prevedono la possibilità per le aziende che vogliono fare investimenti nel Belpaese di conoscere in anticipo il trattamento fiscale del piano di investimenti e di pianificarne così l’esecuzione, senza rischi successivi.

FISCO AMICO E INVESTIMENTI

Nel coro dell’evento L’Amministrazione fiscale che cambia, la direttrice dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi ha reso noto che entro l’estate saranno firmati anche accordi di adempimento collaborativo (cooperative compliance) con cinque società «appartenenti a primari gruppi bancari e industriali». Si tratta di accordi con gruppi italiani con un fatturato non inferiore a 10 miliardi di euro, che seguiranno l’esempio di cinque società del gruppo Ferrero: «Si tratta di una cooperazione basata su conoscenza reciproca, rispetto e collaborazione fattiva, con la possibilità di pervenire a una comune valutazione delle situazioni suscettibili di generare rischi fiscali, prima della presentazione delle dichiarazioni fiscali o dell’assolvimento di altri obblighi tributari». «Lo sforzo per abbattere la pressione fiscale è avvenuto e dovrebbe continuare ad avvenire», ha aggiunto il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan.

Credits Images:

Rossella Orlandi, direttrice dell'Agenzia delle Entrate