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Piano per il Sud: pronti 95 miliardi fino al 2023

Il governo emana le linee guida per lo sviluppo nel Mezzogiorno, mentre continua il lavoro per spendere i fondi europei: nel 2016 11 miliardi da spendere

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Arriveranno 95 miliardi di euro per il Piano Sud da qui al 2023. La cifra è contenuta nel Masterplan per il Sud (leggi il documento) pubblicato sul sito Internet del Governo. Si tratta di 56,2 miliardi di Fondi strutturali (Fesr e Fse 2014-2020), 4,3 di Fondi di cofinanziamento regionale, e 39 dello Fondo Sviluppo e Coesione. Il documento contiene «il quadro di riferimento entro cui si collocheranno le scelte operative che sono in corso di definizione nel confronto Governo-Regioni-Città Metropolitane sui 15 Patti per il Sud (con le otto Regioni e le città metropolitane di Napoli, Bari, Taranto, Reggio Calabria, Palermo, Catania, Cagliari).

INCAPACI DI SPENDERE. I numeri del sottosviluppo del Mezzogiorno sono noti: solo il 20% di contributo al pil nazionale, il 10% dell’export e l’occupazione che si ferma al 42,6% contro il 56,3% complessivo). Non sono dunque le risorse che mancano, ma «è la capacità di utilizzarle che è mancata per decenni, come testimonia il ritardo accumulato fino al 2011 nella spesa dei Fondi europei e il fatto che a tutt’oggi il Fondo Sviluppo e Coesione abbia una disponibilità residua relativa ai cicli di programmazione 2000-2006 e 2007-2013 per circa 17 miliardi che, per inciso, porta la capacità di spesa sul territorio da qui al 2023 a 112 miliardi».

SFORZO 2016. Il governo dice di aver accelerato l’impiedo dei Fondi strutturali europei per il periodo 2007-2013 e di aver posto le basi per il prossimo ciclo (49 programmi su 50 approvati dalla Commissione). In più, attivando la clausola investimenti europea, ha messo a bilancio 5 miliardi di euro che, insieme con i fondi del Piano Juncker, creano un tesoretto da 11 miliardi (7 per il Sud) da utilizzare nel solo 2016. «Abbiamo così creato gli spazi di bilancio affinché gli stanziamenti diventino spesa effettiva, risorse realmente a disposizione del Mezzogiorno nel 2016. Risorse che saranno essenziali anche per mobilitare capitali privati, nazionali e internazionali, che vogliano cogliere le opportunità di crescita del Mezzogiorno. E’ questa la base finanziaria di partenza del Masterplan: uno sforzo di investimenti mai realizzato in passato in un solo anno; uno sforzo finalizzato a sbloccare anche per gli anni successivi gli investimenti nel Mezzogiorno».