Salone del Mobile, ma non solo: il Coronavirus mette a rischio l’intero comparto fiere

Ogni anno il settore delle esposizioni genere un giro d’affari da 60 miliardi di euro e dà origine al 50% delle esportazioni delle imprese. L’allerta sanitaria mette in crisi un comparto in cui l’Italia si posiziona al quarto posto a livello mondiale

Dallo spostamento del MiDo, la fiera internazionale dedicata al mercato dell’occhialeria, al recente slittamento del Salone del Mobile 2020, al possibile rinvio del Salone del Risparmio. Sono giorni di profonda incertezza per il comparto delle fiere italiane, colpito dall’emergenza Coronavirus alle porte di Milano, di fatto punto di riferimento per numerose manifestazioni e fiere di settore.

Secondo l’Associazione Esposizioni e Fiere Italiane (Aefi), il comparto italiano ogni anno coinvolge circa 200 mila espositori e 20 milioni di visitatori, genera affari per 60 miliardi di euro e dà origine al 50% delle esportazioni delle imprese che vi partecipano. Numeri ai quali va aggiunto l’indotto di trasporti, alberghi e ristorazione. Ma l’allerta Coronavirus è internazionale e rischia di coinvolgere anche le manifestazioni internazionali: secondo i dati Ufi, nel 2018, 32 mila fiere globali hanno generato un impatto economico pari a 275 miliardi di euro, contribuendo per 167,2 miliardi sul Pil mondiale. Un contesto in cui il nostro Paese si posiziona al quarto posto, con un peso rilevante nell’economia italiana.

“Con la crisi sanitaria in atto, al momento è impossibile fare delle stime sull’incidenza economica dell’epidemia di Coronavirus, in quanto i provvedimenti del Governo sono stati posti in atto da due giorni e quelli delle Regioni sono in continuo cambiamento”, ha dichiarato il presidente di Aefi, Giovanni Laezza. “È molto difficile prevedere l’evoluzione della situazione e la durata nel tempo ed è difficile prevedere gli effetti a livello internazionale perché non dobbiamo dimenticare che il problema non coinvolge solo l’Italia. Come Associazione siamo chiaramente consapevoli di come sia indispensabile adottare tutte le misure necessarie per tutelare la salute pubblica e siamo stati pronti ad attuarle. Tutti i nostri Associati stanno seguendo attentamente le disposizioni sanitarie delle autorità locali e nazionali”. L’auspicio di Laezza è che la maggior parte delle manifestazioni al momento annullate o posticipate possano essere riprogrammate nei prossimi mesi “in modo da contribuire nel contenere il danno economico. A tempo debito lavoreremo di concerto con tutti gli attori coinvolti per un nuovo calendario. Con le istituzioni abbiamo aperto un dialogo per capire come gestire al meglio questa emergenza anche sul fronte economico”.

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