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Ultimatum Ue: Italia, tre giorni per rilanciare il Paese

Da Bruxelles il Consiglio europeo chiede al governo di Roma “responsabilità” nell’attuare le riforme per lo sviluppo. Per Berlusconi le priorità sono pensioni e vendita del patrimonio immobiliare. Frattini a Tremonti: “Le risorse ci sono”

Al di là del siparietto fatto di scambi di sguardi e sorrisi ironici tra Angela Merkel (cancelliere tedesco) e Nicolas Sarkozy (presidente francese) dopo una domanda sulle rassicurazioni date dal premier italiano Silvio Berlusconi (guarda il video qui sotto), le richieste dell’Unione europea non sono così ironiche: il Consiglio Ue ha concesso 72 ore al governo italiano per attuare quei provvedimenti per il rilancio del Paese. “All’Italia abbiamo ricordato che è importante fare tutto il necessario per mostrare senso di responsabilità, prendendo provvedimenti sia sul fronte del debito che su quello della crescita”, ha affermato Angela Merkel nel corso del suo intervento da Bruxelles. “La fiducia (sui mercati, ndr) non si guadagna solo con gli scudi contro il contagio” di cui è dotata la zona euro, per questo è “importante che l’Italia riduca il suo debito pubblico in modo credibile nei prossimi tre anni”. L’Italia, ha sottolineato il cancelliere, “è una grande potenza economica, ma ha anche un livello di indebitamento molto elevato; è un grande e importante partner per la zona euro ed è necessario che sia all’altezza delle sue responsabilità”.Recepito il messaggio Berlusconi è tornato in Italia rassicurando sulla tenuta del Paese: “Non c’è stato e non c’è rischio Italia”, ha ricordato il premier che annuncia un la convocazione di un Consiglio dei ministri per discutere quei provvedimenti che “ho sempre chiesto ma non ho potuto realizzare per colpa di altri”. Si partirà dalla riforma delle pensioni, tanto osteggiata dalla Lega Nord, ma in programma c’è anche la vendita del patrimonio immobiliare dello Stato come leva per fare cassa e rilanciare la crescita. Quello che sembra sempre più evidente è che il decreto sviluppo non potrà essere a costo zero. Dalle pagine de Il Secolo XIX il ministro degli Esteri, Franco Frattini, fa capire al ministro dell’Economia, Giulio Tremonti che è arrivato il momento di tirare fuori le risorse. “Abbiamo appreso dai giornali di un piano per il Sud – afferma Frattini – A quanto ne so anche il presidente Berlusconi non ne sapeva nulla. Vuol dire allora che le risorse ci sono e vedo che finalmente anche al ministero dell’Economia pensano che il pacchetto per lo sviluppo non può essere a costo zero”.

L’appello di Costituente manageriale E mentre dall’Unione europea arrivava l’invito a una maggiore responsabilità da parte del governo italiano, anche in Italia il coordinatore della neonata Costituente Manageriale, Silvestre Bertolini, invitata l’esecutivo a “responsabilità e coraggio” nel varare un decreto per lo sviluppo. “È invece indispensabile che chi ha il compito di governare lo faccia con responsabilità e coraggio senza pensare a posizionarsi al meglio in vista di future elezioni, o sgombri il campo e lasci agli italiani decidere il loro futuro – ha affermato Bertolini – È indispensabile che si faccia una seria lotta all’evasione, altro che condoni, e riforma del fisco per sgravare il peso su lavoratori e imprese, che si riformi la macchina pubblica, che si abbattano i privilegi della politica, delle caste e delle corporazioni e tanto altro ancora. Ma soprattutto è indispensabile che l’Italia riprenda a fare politica industriale a individuare quali settori oggi e domani possono permetterci di rimanere tra i paesi più avanzati e capaci di creare valore aggiunto e ricchezza”.

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Sorrisi d'intesa tra Angela Merkel e Nicolas Sarkozy alla domanda sulle rassicurazioni del premier Berlusconi sui provvedimenti del governo italiano