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Draghi: “Rating? Dovremmo imparare a vivere senza”

Il presidente della Bce chiede un’agenzia europea da contrapporre al monopolio americano, ma l’obiettivo è quello di farne a meno. Sulla crisi: “Segnali incoraggianti, ma restano i rischi di peggioramento”

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Le agenzie di rating? La crisi ne ha “intaccato” la reputazione. L’Europa dovrebbe dotarsi di una sua agenzia da contrapporre alle tre americane Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch ma, in via definitiva, dovremmo imparare a vivere senza agenzie di rating. È il commento del presidente della Bce, Mario Draghi che da Abu Dhabi, in occasione di un seminario con le banche centrali e le agenzie monetarie del Consiglio di cooperazione del Golfo, declassa l’utilità delle società di analisi finanziaria. Nel corso del suo intervento il banchiere italiano ha espresso il suo giudizio anche sui “segnali incoraggianti” dei mercati. Secondo Draghi si iniziano a vedere i “benefici” del prestito a tre con cui la Bce ha fornito alle banche circa 500 miliardi di euro. “L’euro si troverà in una forma migliore nel 2012” parlando di “progressi nell’affrontare la due cause primarie della crisi: la mancanza di disciplina fiscale e di riforme strutturali, con convinzione e determinazione”. Certo, la crisi non è alle spalle e se l’economia nell’area euro sta dando “segnali di stabilizzazione su un basso livello di attività”, ci sono rischi di un peggioramento.

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Mario Draghi