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Ft: banche italiane, che stress!

Il quotidiano inglese sottolinea i buoni risultati dagli stress test per gli istituti spagnoli e italiani, questi ultimi tutti promossi all’esame dell’ European Banking Authorithy. Otto le banche bocciate in Europa

Con lo stress test le banche dovevano dimostrare la propria solidità e la capacità di assorbire eventuali shock sui rischi di credito e di mercato, inclusi quelli derivanti da un aumento del rischio sovrano nell’Unione europea. Risultato? Dei 90 istituti in 21 Stati membri esaminati, sono 8 le banche europee che non hanno passato il test, con un Core tier 1 sotto il limite minimo del 5%. Sono l’ austriaca Oesterreichische Volksbanken AG, due banche greche EFG Eurobank Ergasias S.A. e la Atebank e cinque spagnole CatalunyaCaixa, Unnim, Caja3 e Banco Pastor. Sedici istituti hanno un Ctr1 tra il 5 ed il 6%. Tutte promosse, invece, le banche italiane che hanno dimostranto la propria solidità anche con criteri ancor più severi di quelli dello scorso anno. A fronte di uno scenario avverso Unicredit, Intesa Sanpaolo, Mps, Ubi Banca e Banco Popolare, che rappresentano oltre il 62% del totale dell’attivo del sistema bancario nazionale, sono riusciti a mantenere un ampio margine rispetto alla soglia del 5%, fissato dall’Eba, l’European Banking Authority, come riferimento per valutare la necessità di eventuali interventi di ricapitalizzazione. Unicredit supera l’esame con un Core tier 1 al 6,7% nel 2012, Mps al 6,3%, Intesa Sanpaolo all’8,9%, Ubi Banca al 7,4%, Banco Popolare al 5,7%. “Le banche italiane – ha dichiarato il presidente dell’Abi, Giuseppe Mussari – hanno superato con margini ampiamente positivi un esame impegnativo, confermando di essere solide e pronte ad affrontare il futuro, anche nell’eventualità di un severo peggioramento del ciclo economico, come nello scenario ipotizzato dall’Eba”.Anche il Financial Times incorona le banche italiane che, con le spagnole, “hanno messo a segno la migliore performance negli stress test”. Il quotidiano finanziario mette in evidenza che, come già avvenuto un anno fa, non sono mancate critiche riguardo alla severità dei criteri adottati per il test, ma anche che “la solidità delle banche europee – e la loro capacità di assorbire perdite potenziali nell’eventualità di un default sovrano – è un aspetto cruciale del negoziato tra istituti e leader politici europei sulla ristrutturazione del debito della Grecia”.Sulla base di questi risultati, l’Eba, presieduta dall’italiano Andrea Enria, ha emesso la sua “prima raccomandazione formale” alle autorità di supervisione nazionale, che dovranno richiedere alla banche il cui Ct1r al di sotto della soglia del 5% di agire rapidamente per rimediare al deficit di capitale. E le banche che superano invece di poco quel limite e che hanno un’esposizione rilevante al debito sovrano dovranno prendere misure specifiche per rafforzare il proprio capitale: tra queste, restrizioni sui dividendi, deleveraging, emissione di capitale fresco.

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Il presidente dell'European Banking Authority (Eba) Andrea Enria