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Marchionne: “Fusione Fiat-Chrysler entro il 2014”

In occasione dell’apertura del Salone di Detroit l’ad dei due gruppi automobilistici ribadisce i progetti a breve termine e conferma: Chrysler in Borsa entro un anno. “Il mio successore? Solo dopo il 2015 e sarà interno”

Fiat e Chrysler presto una cosa sola. Lo assicura l’amministratore delegato dei due gruppi automobilistici Sergio Marchionne che, in occasione dell’aperture del Salone dell’auto di Detroit, è intervenuto sul processo di fusione tra il Lingotto e la controllata americana. La fusione, ha spietato Marchionne, sarà realizzata entro il 2014 solo dopo aver risolto il nodo della quota di Chrysler in mano al sindacato americano, intestato alla società finanziaria Veba. Al termine di tutto questo “lavoro internazionale” per la fusione Torino-Detroit si potrà iniziare a pensare a un successore per il ruolo di amministratore delegato; “servono almeno tre anni per preparare la successione, non mi muoverò fino al 2015”, ha dichiarato Marchionne, prima al Detroit Free Press, poi al Wall Street Journal. Di certo, il successore alla Fiat “verrà dall’interno”, ha aggiunto senza però indicare alcun potenziale candidato. La fusione porterà con sé anche la decisione su una sede principale da scegliere tra Torino e Detroit, anche se non è da escludere una terza opzione. L’ad Fiat-Chrysler non si è sbilanciato evidenziando come le due città, sono “alternative da valutare nel momento giusto e il momento giusto non è adesso”. Senza dimenticare che c’è anche “un’alternativa America Latina”.Al momento, però, i due gruppi in partnership viaggiano separati. Marchionne ha sottolineato come il 2012 appena iniziato sarà un anno ricco di sfide per Chrysler. Le difficoltà saranno legate al fatto che il Dodge Dart (presentato proprio a Detroit) sarà l’unico prodotto nuovo che verrà lanciato quest’anno. “Le cose importanti arriveranno nel 2013”, ha affermato sottolineando che “abbiamo fatto il 20% perché la maggior parte delle scelte industriali è alle nostre spalle. Il peggio è passato, ora è centrale l’esecuzione dei piani”. I buoni segnali del mercato Usa sono evidenti (“Non ne vedevo uno così dagli anni ’90, c’è grande entusiasmo”, sottolinea), ma il vero problema per l’ad Fiat-Chrysler, che ammette le difficoltà per la Fiat 500 sul mercato statunitense, sono legate all’Europa dove impazza la crisi e dove “io e il mio team dovremo confrontarci”.