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Mediaset: riduzione dei costi per affrontare la crisi

Pier Silvio Berlusconi definisce le strategie dell’azienda: diminuire i costi per almeno 250 milioni di euro

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Mediaset sta facendo di tutto per superare bene la crisi: il gruppo sta portando avanti un lavoro di efficienza che porterà, in un triennio, a diminuire i costi di almeno 250 milioni di euro l’anno e i primi effetti saranno visibili quest’anno. A dirlo è stato Pier Silvio Berlusconi, vice presidente Mediaset, in un’intervista a La Stampa. In un anno di crisi come il 2011, prosegue il manager, il gruppo conta di chiudere il bilancio con oltre 200 milioni di utili: i ricavi adv del gruppo vanno meglio della media di mercato. Il gruppo sta rivedendo tutti i processi di spesa: verranno rinegoziati i diritti tv, i programmi dovranno costare meno, senza però ridurne il livello. Si pensa a programmi di intrattenimento e fiction di nuova generazione, di qualità, ma più sostenibili; inoltre Mediaset non intende toccare l’occupazione. Pier Silvio Berlusconi smentisce cambiamenti ai vertici della società così come le voci circa contrasti con la sorella Marina, presidente di Fininvest. Parlando dell’attualità, Berlusconi jr. definisce ingiusta e iniqua un’eventuale asta frequenze al posto del beauty contest, e ricorda il canone di concessione versato ogni anno dal gruppo per le frequenze attuali. Nonostante il cambio di governo, prosegue, il clima politico nei confronti dell’azienda non è cambiato: «Capisco che tutto nasce da 17 anni di presenza in politica del nostro azionista (l’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, ndr.), ma ora basta. Si valuti Mediaset per la grande impresa che è».

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Pier Silvio Berlusconi, vice presidente di Mediaset