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Sanremo commissariato, Mazza polemico

Lorenza Lei invita Marano a coordinare con potere di intervento il lavoro del Festival. Il direttore di Rai Uno: Quando il vertice dell’azienda ha sottoscritto un contratto con Celentano già conosceva il personaggio

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Il Festival di Sanremo è commissariato. Gianni Morandi & Co. hanno perso la loro autonomia. A deciderlo il direttore generale Rai, Lorenza Lei, che ha deciso, «di fronte alla situazione che si è venuta a creare», così comerecita la nota ufficiale Rai «di inviare il Vice direttore generale per l’Offerta, Antonio Marano, a coordinare con potere di intervento il lavoro del Festival di Sanremo». La nota non lo dice espressamente, ma la situazione che si è venuta a creare riguarda le polemiche con la Chiesa e la stampa cattolica seguite al lungo, lunghissimo show ad opera di Adriano Celentano (riguarda i video). Mauro Mazza, direttore di Rai Uno, minimizza la novità «Marano coordina già l’offerta. Quindi di fronte alla complessità della macchina, a qualche difficoltà vissuta ieri sera, viene a darci una mano», ma non può certo nascondere il caso Celentano. «Quando il vertice dell’azienda ha sottoscritto un contratto con Celentano, in una certa maniera per la delicatezza del personaggio, conosceva Celentano». «Personalmente resto meravigliato di tanta meraviglia – continua Mazza – Nel contratto di Celentano con la Rai era prevista la libertà d’espressione dell’artista, che è stata riconosciuta dalla Rai. Si può poi valutare se Celentano abbia travalicato confini del codice etico che si era impegnato a rispettare. Dare del deficiente a un collega è una cosa di cattivo gusto e forse anche di violazione al codice etico da lui sottoscritto».

Adesso pare la partecipazione dell’ex molleggiato alle prossime puntate del Festival sia in forte dubbio. Quel che è certo è che le polemiche oscurano i dati Auditel, eccellenti della kermesse canora: oltre 14 milioni di audience, quasi il 50% di share nel monologo del Molleggiato.

I vescovi: Celentano si scusi. La replica arriva attraverso una nota del Sir, l’agenzia stampa della Cei. «I giudizi di Adriano Celentano su due testate cattoliche nazionali da lui accusate di ipocrisia, di parlare di politica e non di Dio, sono stati la prova di un vuoto che è anche dentro di lui. Vuoto di conoscenza di ciò che le testate cattoliche professionalmente sono e vuoto di conoscenza del servizio che esse svolgono per la crescita umana, culturale e spirituale della società tutta». Amarezza dunque dei vescovi che si palesa con la «richiesta di scuse» al Molleggiato.

Credits Images:

Gianni Morandi e Adriano Celentano