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Vodafone accelera fino a 43 Mbps

In attesa di vedere le superprestazioni dello standard LTE nel 2013, l’Internet mobile sfrutta al massimo la rete 3G

Vodafone gioca d’anticipo sui concorrenti e spinge la velocità dell’Internet mobile a 43 Mbps. A partire dalla prossima primavera, l’operatore di Tlc introdurrà sul mercato italiano le nuove chiavette che permetteranno agli utenti del web di navigare in mobilità a una velocità media di 6-10 Mbps nelle 16 principali città della Penisola. Il servizio è invece già disponibile a Milano e a Roma. Si parla di prestazioni che fino a non molti mesi fa sembravano irraggiungibili per l’ormai datata (quattro-cinque anni, si sa, nelle telecomunicazioni equivalgono a diverse ere geologiche) rete Umts, che invece potrebbe riservare ancora qualche sorpresa. È stato lo stesso Paolo Bertoluzzo, amministratore delegato di Vodafone Italia, ad ammetterlo “Pensiamo di riuscire entro il 2012 a proporre connessioni wireless che raggiungeranno la velocità massima di 84 Mbps”. Tutto questo in attesa del varo della rivoluzionaria rete LTE, previsto per il 2013 (salvo naturalmente imprevisti burocratici legati all’assegnazione delle frequenze). La nuova infrastruttura consentirà ai dati di muoversi nell’etere a una velocità massima di 144 Mbps, con una velocità media per utente di 20-40 Mbps. Ma l’acronimo LTE sta per Long Term Evolution e, come suggerisce il nome, queste sono solo alcune delle potenzialità con cui il nuovo standard, attualmente in fase di fine tuning, sarà presentato al momento del suo esordio nel mercato. In altre parole, gettando lo sguardo oltre il 2013, Bertoluzzo ipotizza connessioni a 1 Gbps di velocità massima. La nuova rete sarà inoltre il primo tentativo di reale convergenza degli standard per le Tlc di Europa, Usa e Cina. La prima, importante conseguenza di questa scelta è che i costi industriali globali per lo sviluppo della tecnologia dovrebbero diminuire sensibilmente. E non si tratta di una questione di poco conto, visto che gli attuali smartphone non sono progettati per sfruttare il nuovo standard, e i produttori dovranno darsi da fare per fornire a un mercato sempre più assetato di multimedialità una nuova generazione di dispositivi all’altezza dell’arduo compito.

Credits Images:

Paolo Bertoluzzo