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Google Maps arriva in fondo al mar

Street View lancia la mappatura dei fondali americani realizzata con immagini mai viste. La collezione si aggiunge a quelle australiane e caraibiche

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Scoprire il fondo del mare come una qualunque strada di città. E’ il progretto di Google Street View che vuol realizzare la mappatura dei fondali americani grazie a nuove tecnologie come gli obiettivi “fisheye” testati in questi giorni nelle acque delle Keys in Florica.

Lo scopo del progetto di Redmond è riprodurre in 3D le meraviglie del mondo subacqueo. Su Google Maps è infatti già disponibile una collezione di 400 mila immagini straordinarie della barriere coralline di Australia e Caraibi.

Alcune immagini panoramiche saranno disponibili già nei prossimi giorni e una selezione sarà visibile su Google Maps, offrendo agli utenti di internet una finestra dentro ecosistemi ancora difficili e costosi da esplorare.

Le immagini oltre a far conoscere i tesori delle acque americane permetteranno una migliore conservazione dei questi preziosi ecosistemi studiando l’effetto dell’aumento della temperatura degli oceani, dell’inquinamento e degli uragani sulla barriera corallina.

«Questo permetterà di capire a tutti coloro che non possono andare sott’acqua cosa significa ospitare una speciale area di salvaguardia intorno a questi posti particolari» ha detto Mitchell Tartt, capo della divisione di Scienze conservative al National Oceanic and Atmospheric Administration’s Office della National Marine Sanctuaries.

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