Sarà l’ipo dell’anno. Dopo quelle di Facebook e Alibaba, ora tutti aspettano alla prova di Wall Street Snap, la casa madre di Snapchat. Amatissimo dai giovani per la possibilità di cancellare in automatico foto e filmati dopo la visione, il social network è stato fondato nel 2011 dal 26enne Evan Spiegel. Nel 2016 ha superato il già agonizzante Twitter in termini di utenti attivi giornalieri e ora punta a un collocamento da 3 miliardi di dollari, con una capitalizzazione iniziale di almeno 25 miliardi. L’offerta è guidata da Goldman Sachs e Morgan Stanley.
I conti, però, proprio come il social network dei cinguettii, non tornano, Nel 2016 Snap ha chiuso con una perdita di 514,64 milioni di dollari, peggiore di quella da 372,89 milioni del 2015. «Abbiamo subito una perdita operativa in passato, ci aspettiamo di incorrere in una perdita operativa nel futuro e potremmo non raggiungere mai o mantenere la redditività», hanno ammesso i vertici.
Cresce dunque l’attenzione per la concorrenza, ma la regola nel mondo dei social network rimane sempre la stessa. Solo Facebook sa come monetizzare selfie e interazioni. L’anno scorso la creatura di Mark Zuckerberg ha registrato ricavi oltre ogni previsione, 8,81 miliardi di dollari (+51%). E sul piano degli utenti ormai è alla portata il tetto di 2 miliardi di utenti: a fine dicembre erano 1,86 miliardi i profili attivi, con un aumento del 17% rispetto ad un anno fa e del 18% quelli su base giornaliera, con due iscritti su tre che accedono almeno una volta al giorno alla propria bacheca.
Dopo gli instant articles e la battaglia contro le fake news, Facebook dimostra di essere ancora vitalissimo e lancia l’ “agevolatore di amicizie”, cioè la sua applicazione stile Tinder. Discover People, questo il nome del servizio, è pronto al debutto dopo i test in Nuova Zelanda. Apparirà nella sezione di navigazione tra le opzioni “Amici”, “Eventi”, “Gruppi” e permetterà, attraverso un profilo personalizzato, di scoprire le persone che parteciperanno agli eventi dove si è stati invitati, chi abita nella nostra stessa città o lavora nella stessa azienda.
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