Lavorare 5 ore al giorno aumenta la produttività? L’esperimento tedesco

I dipendenti della Rheingans Digital Enabler entrano in ufficio alle 8 e possono uscire alle 13, sottostando a una serie di regole. I risultati sono ottimi

Non è la quantità a fare la differenza, bensì la qualità. Anche sul lavoro: chi sta in ufficio tutto il giorno è non necessariamente più produttivo ed efficiente di chi ci sta qualche ora in meno, ma è più concentrato. La dimostrazione arriva dalla Germania, dove Lasse Rheingans, proprietario dell’azienda Rheingans Digital Enabler, ha deciso di far lavorare i suoi dipendenti solo 25 ore alla settimana. Un esperimento che, per ora, sta dando ottimi risultati. L’imprenditore ha spiegato al Wall Street Journal che quando, nel 2017, ha acquisito una piccola società di consulenza tech si è posto tutta una serie di domande sul legame fra produttività e felicità dei lavoratori. È così giunto alla conclusione che chi lavora in ufficio, spesso, si dedica ad attività che rubano tempo ed energie e che, oltre a servire poco, non accrescono certo il benessere personale, come riunioni, telefonate, email. E che dire delle ore spese navigando online con l’illusione di distrarsi, senza rendersi conto che invece stare davanti a uno schermo non è affatto rilassante? Per questo, ha tagliato l’orario lavorativo dei suoi dipendenti di tre ore, lasciando inalterati stipendi e monte ferie: salvo emergenze, i lavoratori entrano in ufficio alle 8 e possono andarsene alle 13. Ma mentre sono in ufficio devono sottostare ad alcune regole: l’account mail del lavoro si può controllare solo due volte al giorno; i social sono vietati; il telefono personale va lasciato chiuso in borsa; le riunioni possono durare al massimo 15 minuti; le chiacchere da scrivania vanno limitate.

“È capitato a tutti di sedere in ufficio, completamente a corto di energie, leggendo giornali online o guardando i social in cerca di una piccola pausa; ma in questo modo non si recupera. La mia idea invece è di concentrarsi sul lavoro per le prime cinque ore e poi prendersi una vera pausa, andando via” ha spiegato Rheingans. E i numeri sembrano dargli ragione: nel 2018, a un anno di distanza dall’acquisizione da parte dell’imprenditore, la società ha generato buoni profitti. Per il manager, l’orario ridotto rende i lavoratori più felici e quindi più motivati: questo si traduce in migliori risultati. Non solo: l’orario ridotto è anche un fattore in grado di attirare nuovi talenti. Del resto, già diverse ricerche hanno dimostrato come la classica organizzazione del lavoro sia ormai inadeguata.

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