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Il Salone del Mobile chiude a quota 321.320 visitatori

Grande performance della rassegna milanese nell’anno del suo 50esimo compleanno. Ma Guglielmi, presidente del Cosmit, polemizza «Nessun ministro ha trovato il tempo di visitare il Salone»

Superare il tetto dei 300 mila. Alla fine i Saloni 2011 ce l’hanno fatta. A visitare la rassegna, che è la più importante manifestazione fieristica del mondo nel settore dell’arredo-design, 321.320 visitatori. 282.483 gli operatori del settore, dei quali 177.964 gli stranieri, ben il 63% delle presenze totali, con un incremento del 2% rispetto al 2009, anno in cui si è svolta la precedente edizione di Euroluce. Oltre agli operatori di settore, i Saloni 2011 hanno visto la presenza di 32.870 visitatori di pubblico quando il 17 aprile si sono aperti alla città.2.720 aziende, oltre 530 mila metri quadrati di superficie espositiva lorda, i Saloni 2011 si presentavano quest’anno con un programma ricchissimo: al Salone Internazionale del Mobile si aggiungevano il Salone Internazionale del Complemento d’Arredo, il SaloneSatellite e le due biennali Euroluce (il Salone Internazionale dell’illuminazione) e SaloneUfficio.Grande successo anche per gli eventi collaterali, le iniziative de “La città dei Saloni”. Sono stati circa 52.500 in soli 6 giorni i visitatori alla mostra “Principia. Stanze e sostanze delle arti prossime” allestita in piazza Duomo. Grande affluenza anche per l’istallazione “cuorebosco. Luci suoni e alberi di nebbia dove è nata la città”, che ha visto la presenza di 3.500 spettatori. «Siamo molto soddisfatti del lavoro che abbiamo svolto per questa 50esima edizione dei Saloni – afferma Carlo Guglielmi, presidente di Cosmit. I risultati che stiamo raccogliendo oggi premiano l’impegno e la dedizione di 50 anni di lavoro. Ma non vogliamo fermarci qui e nemmeno limitarci a una celebrazione del passato: i numeri di oggi sono uno stimolo per guardare al futuro e alle prossime edizioni della manifestazione».

La polemicaMa il presidente del Cosmit non manca di contrapporre l’ottimismo dei dati alla delusione per la latitanza del Governo in Fiera: «Che amarezza: siamo il terzo settore industriale italiano, celebriamo i 50 anni con 2.700 espositori e 300 mila compratori, ma nessun ministro trova il tempo di visitare il Salone del mobile – ha dichiarato Guglielmi. Ci si aspettava un’attenzione da parte delle istituzioni maggiore, che rendesse giustizia a un settore, quello del design e dell’arredo, vero e proprio vanto italiano nel mondo. «C’è un ministro della Cultura che dovrebbe venire perché questo è il salone del progetto, il ministro delle Attività produttive, il ministro dell’Economia: forse sono spaventati perché quello che ci danno rispetto a quello che facciamo è molto poco». In realtà un ministro al Salone del Mobile si è visto, ma quella di Renato Brunetta, ministro della Semplificazione, è stata una presenza a titolo personale, effettuata nell’ambito di un premio destinato ai giovani designer che lo stesso ministro ha istituito.