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Salone del Mobile Milano, quando la qualità vince sul low cost

Apre la kermesse del design: tutto il mondo guarda alla città per scoprire le ultime tendenze. Cina e Polonia sono una minaccia, ma i distretti migliori vanno a gonfie vele

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Apre a Milano il Salone del Mobile che durerà fino al 9 aprile. Per le strade e i distretti del capoluogo milanese arriveranno frotte di appassionati in cerca delle ultime tendenze in fatto di design. Ma qual è il momento vissuto dal settore dell’arredamento? Prova a raccontarlo Intesa Sanpaolo tracciando l’andamento degli ultimi otto anni.

«Attualmente appare su un sentiero di crescita anche se risulta ancora lontana dai livelli pre-crisi», dicono gli esperti. «il comparto ha accusato alcune criticità, ma dopo la crisi del 2009 ha registrato un’evoluzione positiva anche se non è riuscito a superare i livelli del 2008». Bene, ma non benissimo insomma. Nell’ultimo anno la ripresina ha spinto i fatturati, che ha bilanciato la piccola frenata dell’export. Nel 2017 il trend dovrebbe continuare: «Le due componenti della domanda, interna ed estera, dovrebbero confermare un andamento positivo. La proroga a tutto il 2017 del Bonus fiscale legato alle ristrutturazioni edilizie, sebbene con alcune limitazioni, congiuntamente ad uno scenario di moderata espansione dei consumi, potranno continuare ad offrire sostegno alla dinamica del mercato interno».

Resta da assorbire il colpo di produttori low cost come CIna e Polonia, che hanno rosicchiato quote di mercato portando il nostro export dal 15% (2008) sotto il 10%. Bisognerà attendere la ripresa della Russia per tornare a correre. Anche se la ricetta del successo rimane sempre la stessa: la qualità. Lo dimostrano le performance profondamente differenti tra i distretti italiani, che in alcuni casi sono già sopra i livelli pre-crisi: «Spiccano, in particolare, il legno e arredo della Brianza e il mobile dell’Alta Valle del Tevere, seguiti dal mobile del Livenza e Quartier del Piave e dall’imbottito di Forlì. Molto attardati, invece, l’imbottito di Quarrata e della Murgia e le sedie e tavoli di Manzano».