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Lifestyle

La calzatura italiana vince Oltreconfine

Con un mercato domestico ancora in calo, sono le esportazioni, in aumento, a salvare il comparto. Lo Shoe report 2014

Ancora una volta sono le esportazioni a salvare il made in Italy. Parliamo del settore calzaturiero che, così come emerge dallo Shoe report 2014, vede l’Italia ancora tra le grandi protagoniste del mercato mondiale. L’Italia è infatti il primo paese produttore di calzature della Ue e, dopo la Cina, il secondo nella graduatoria mondiale dei Paesi esportatori in valore. Il prezzo medio a paio delle scarpe italiane è, tra i primi 15 esportatori, il più elevato. Nel 2013 le esportazioni di calzature italiane sono cresciute del 5,6% in valore e del 2,6% in quantità. Tutto rose e fiori, quindi? Niente affatto, a ingrigire il quadro, ancora una volta, quanto succede all’interno dei nostri confini nazionali, con un mercato interno che dal 2007 continua a essere negativo, con un’accelerazione negli ultimi due anni: -6,1% in valore e -4,1%in quantità, a conferma di una tendenza a consumare meno paia e a minor prezzo.

Fiducia che cresce Tutto sommato, comunque, le imprese calzaturiere italiane guardano con fiducia al futuro. Se nel 2011 solo l’8,3% delle aziende affermava di aver superato la crisi e tale dato era cresciuto fino al 20% nel 2012 e al 25,5% nel 2013, adesso, si arriva al 28,7%. Se poi si sommano a tali percentuali anche quelle relative alle aziende che presentano segnali positivi consistenti,si passa dal 29,2% del 2011 al quasi 60% delle previsioni per il 2014: ovvero quasi sei aziende su dieci.

Il distretto vincente Secondo lo studio, l’83,2% (in valore) della produzione italiana dei distretti prende la strada dei mercati esteri, generando un valore di 8,1 miliardi di euro nel 2013 e un saldo commerciale positivo di 4,2 miliardi di euro nello stesso anno: e questo con alcuni distretti che riescono ad esportare più del 70% del fatturato delle loro imprese (con punte del 90% e oltre) specie nelle realtà produttive dell’Emilia Romagna, delle Marche, della Lombardia, del Veneto e della Toscana.