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Immatricolazioni auto: Volkswagen in calo in Italia dopo il dieselgate

Il mercato delle auto nuove resta a segno più e con il marchio Fiat leader incontrastato. Il marchio tedesco accusa lo scandalo emissioni: a ottobre perde il 6,85% di immatricolazioni rispetto allo scorso anno, ma resta il marchio straniero più venduto nel nostro Paese

Rallenta rispetto allo scorso settembre, ma anche a ottobre il mercato delle immatricolazioni di auto nuove in Italia resta positivo con una crescita pari all’8,6% rispetto allo stesso mese del 2014. Nonostante quanto affermato da Federauto – “lo scandalo non sembra aver intaccato né la richiesta di motorizzazioni diesel né la richiesta dei prodotti del gruppo tedesco” – il caso dieselgate sembra aver influito negativamente su Volkswagen: il marchio a ottobre ha immatricolato “solo” 9.520 auto, il 6,85% in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (anche settembre era stato a segno meno, con una perdita pari all’1,37%). Va meglio – come evidenziato dai dati del Ministero dei trasporti (vedi tabella) – al marchio Audi, che guadagna il 18,06% rispetto allo scorso anno (con 5.177 immatricolazioni), mentre perdono terreno Skoda e Seat. FIAT LEADER DEL SETTORE. Guardando ai marchi più venduti in Italia a ottobre, Fiat si conferma il leader di mercato con ben 27.694 veicoli immatricolati (+15,98%); sul secondo gradino del podio, a un abisso dal marchio italiano, Volkswagen, che – nonostante il calo delle immatricolazioni – si conferma il primo brand straniero in Italia; terzo posto per Ford con 9.123 veicoli immatricolati (+9,26% rispetto a ottobre). Tra le performance più interessanti da segnalare quelle dei marchi Chrysler/Jeep/Dodge (gruppo Fca) che, con 2.560 immatricolazioni, cresce del 102,21%; ottime performance anche per i marchi Jaguar (180 auto immatricolate, +164,71%), Smart, Ssangyong e Mazda.

PREVISIONI POSITIVE. Secondo Federauto il clima di fiducia delle imprese e dei consumatori continua a migliorare e questo potrebbe significare che non vi sono interruzioni nel processo di consolidamento della ripresa del Paese. Incrociando questi aspetti psicologici con il fatto che a causa del crollo delle immatricolazioni degli ultimi anni il parco circolante è fortemente invecchiato – e che il mercato delle auto aziendali offre ampi spazi di crescita – potrebbe innescarsi un circuito virtuoso verso una ripresa che renderebbe i volumi di vendita tali da assicurare una maggiore sostenibilità del business delle aziende del nostro settore”.

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