Connettiti con noi

Lifestyle

Per un drink indimenticabile

Ci sono bar che meritano una visita almeno una volta nella vita. Ecco quali

architecture-alternativo

Ottimi drink, atmosfere originali, servizio impeccabile e molto altro. Sono 23, secondo l’inglese The Telegraph, i bar che meriterebbero una visita almeno una volta nella vita. Sparsi in tutto il mondo, anche l’Italia è ben rappresentata. Ma partiamo con ordine. Sul podio degli imperdibili si collocano, nell’ordine: lo Smuggler’s Cove di San Francisco, un vero tuffo nel mondo dei pirati con oltre 200 varietà di rum (incluse edizioni rare e vintage); il Dead Rabbit di New York, fondato dagli irlandesi Sean Muldoon e Jack McGarry, che richiama le taverne dove i loro antenati appena giunti in America erano soliti andare a bere e offre fantastici cocktail e un’ottima selezione di whisky; il Rock Bar di Bali, costruito su una terrazza di roccia affacciata sull’Oceano Indiano, luogo ideale per ammirare il tramonto.

I migliori bar del mondo

Troppo lontani? Tranquilli, la top ten comprende anche diversi locali europei, di cui uno proprio nella nostra Capitale. Al quarto posto si piazza infatti il Door 74 di Amsterdam, vero bar in stile proibizionista con arredamento molto originale, seguito dal romano The Jerry Thomas Project, omaggio il primo libro sui cocktail: How to Mix Drink’s di Jerry Thomas del ’62. Sempre il Vecchio Continente si aggiudica anche la settima posizione, occupata dall’Artesian di Londra, che ha conquistato l’ultimo World’s Best Bars Awards, e la nona, di cui può farsi vanto il berlinese Buck & Breck, uno dei segreti meglio tenuti della città: nascosto dietro una vecchia stazione di polizia ha spazio per appena 14 avventori.

Per visitare l’Aer (6), al 34esimo piano del Four Season di Mumbai, bisogna invece volare fino in India, ma ne vale davvero la pena per la sua vista a 360 gradi sulla città. Oltreoceano sono infine l’Arnaud’s French 75 Bar di New Orleans (8) e il The Campbell Apartment di New York (10), nella Grand Central Station, ricavato dall’ufficio privato in cui il milionario John W. Campbell lavorava negli anni ’20. Da segnalare, per l’orgoglio tricolore, anche la 15esima posizione dell’Harry’s Bar a Venezia e la 17esima del Nottingham Forest di Milano.