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Successo per lo spot con Scarlett Johansson censurato al Super Bowl

Come far diventare un video virale? Renderlo proibito. Ecco il video realizzato da Sodastream per la propria campagna pubblicitaria, che non si potrà vedere nella serata della gran finale

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Lo spot di Sodastream con protagonista l’attrice Scarlett Johansson sarà censurato nel corso della fascia pubblicitaria del 48esimo Super Bowl, una finestra costosa ma che dà accesso a un pubblico di oltre 100 milioni di persone. La decisione del network Fox è stata molto criticata dal Ceo di Sodastream, Daniel Birnbaum (“Questo è il genere di cose che accade in Cina. Sono deluso come un americano”, ha dichiarato a Usa Today), ma l’effetto censura potrebbe essere ancora più efficace per l’azienda.

SPOT VIRALE. A poche ore dalla messa on line della versione non censurata, la pubblicità ha registrato, infatti, oltre 3 milioni di visualizzazioni (solo sul sito canale ufficiale di Sodastream su YouTube), ottenendo, così, quell’effetto virale tanto desiderato nello spot da Scarlett Johansson.

LE CAUSE DELLA CENSURA. Ma perché lo spot è stato bannato? Non certo per le movenze sexy dell’attrice, ma per quel “scusate Pepsi e Coca Cola” che mette in primo piano Sodastream rispetto agli altri due brand di bevande, una violazione alle regole della pubblicità comparativa costata cara all’azienda. O forse no?