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Tutto un brand in pochi scatti

La comunicazione di un marchio che non conosce crisi; parla Nicola Bardelle, art director di Jacob Cohën. Rispetto del prodotto, ma soprattutto del consumatore: la nuova campagna stampa del marchio del luxury denim continua a raccontare storie di viaggiatori metropolitani ed “esteti”, amanti del particolare

Un uomo e una donna in jeans camminano per le strade di New York. La città sfuocata (ma riconoscibilissima!) lascia emergere nitidamente due figure, i veri protagonisti del viaggio, sospesi in una sorta di magia metropolitana. La campagna advertising Jacob Cohën, pensata per la collezione Primavera-Estate 2011 e rilanciata (con qualche variante) anche per la nuova Autunno-Inverno 2011/2012, punta con discrezione non solo sul prodotto ma sull’intera filosofia del brand, con allusioni, non detti e particolari di grande suggestione del tutto speculari all’universo Jacob Cohën. Firmata dal fotografo fiorentino Andrea Garuti (Photogroup), ha come modelli protagonisti Ashley Robinson e Josiah Hawley. Abbiamo chiesto di raccontarcela all’art director Nicola Bardelle.

Qual è l’idea che ha portato a questi scatti? L’idea di base della campagna AI 2011/2012 era quella di focalizzarsi maggiormente sul prodotto, mantenendo comunque uno degli aspetti che hanno caratterizzato la campagna advertising precedente, ovvero “l’uomo e la donna Cohën” protagonisti della metropoli: viaggiatori eleganti, partecipi della vita e delle situazioni ma allo stesso tempo sospesi… un po’ come quando si è innamorati. Si vive più intensamente, partecipi di ciò che ci circonda ma anche in una sorta di “bolla” sospesa. La scelta naturalmente è ricaduta sulla metropoli per definizione, New York.

A che tipo di consumatore si rivolge?Si rivolge a una persona raffinata e attenta ai dettagli ma che allo stesso tempo non è “schiava” della moda. Una persona che ama un prodotto elegante ma informale, un vero e proprio compagno di viaggio. Non un semplice jeans, ma un capo adatto a ogni occasione, ergonomico, multitasking, prezioso ed esclusivo come ogni istante della propria personalissima avventura, sia essa vissuta attraverso un libro, una cena con gli amici o l’esperienza diretta del mondo.

Quali valori del marchio va a rafforzare?Sicuramente l’unicità: mentre il mondo attorno è sfocato, mosso, i protagonisti ritratti sono a se stanti, come dicevo “sospesi”. Il focus è su di loro, uniche immagini nitide della scena.

Nella nuova campagna A-I le immagini si sono riappropriate del colore e sembrano sparire gli appunti a lato. Perché?Nella prima campagna gli appunti, gli scontrini, i particolari rappresentavano una sorta di diario di viaggio e in questo senso c’è continuità. I protagonisti annotavano le loro giornate, gli appuntamenti, le esperienze di viaggiatori “esteti” amanti del dettaglio, soffermandosi sul vissuto presente e futuro. Specularmente, i capi Jacob Cohën sono pensati e studiati nei particolari, ma non prendono mai il “sopravvento”, sono come dicevo “compagni di viaggio”. Il ritorno al colore ha rappresentato lo step successivo che ci eravamo proposti, un colore così caldo e morbido da ricordare alcuni film americani come Radio Days di Woody Allen.

Oggi il consumatore è sempre più infedele, consapevole e autonomo nelle scelte. Ancor più nella moda. Qual è il segreto per colpirlo e catturarlo nella comunicazione del proprio brand?Credo valga un’unica regola: quella di cercare una comunicazione il più vicina possibile a quello che si va rappresentando, senza voler eccedere, rispettando lo spirito col quale è stato concepito il prodotto. Nello specifico credo che il denim Jacob Cohën sia unico nel suo genere, realizzato con la passione e l’attenzione che si dedica a una cosa preziosa. Abbiamo quindi cercato di comunicare la qualità, insieme a un tipo di atteggiamento che esula dal semplice “vendere per vendere”. Ecco, credo che la gente capisca l’attenzione con cui abbiamo realizzato la nuova campagna adv di Jacob Cohën.

Qualche anticipazione sulla nuova collezione?Le collezioni uomo e donna Jacob Cohën per la prossima P-E 2012 rispecchiano l’ottica evolutiva del brand verso il total look, progetto iniziato già da qualche stagione. I migliori denim e i tessuti preziosi come il lino, la seta, il raso, le lane in esclusiva sono sempre protagonisti, declinati in soluzioni nuove per struttura, costruzione sartoriale e volumi. Importante novità, per quanto riguarda la collezione femminile, è la presenza di una capsule collection “couture”: pantaloni, abitini, gonne, trench e blazer dalle linee essenziali, ricercati nei dettagli e che abbinano tradizione e innovazione per quanto riguarda i materiali.

JC IN CIFRE

Mercato Italia: 53%

Previsioni 2011: +10% Italia

Fatturato 2010: 45 milioni di euro

Mercato estero: 47%

Previsioni 2011: +29% estero

Qui a destra: Limited Edition Raw Denim, realizzato con il prezioso Denim White Oak di Cone Denim U.S.A., prodotto su telai a navetta di Greensboro. 500 capi numerati e confezionati a mano, corredati con la famosa etichetta in cavallino con logo ricamato a mano e tessuti serici dell’alta cravatteria artigianale per le fodere interne

Credits Images:

Un'immagine della campagna stampa Autunno-Inverno 2011/2012 by Jacob Cohën