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Lifestyle

Kawasaki Z900: aggressiva ma accessibile

È una delle ultime novità più interessanti grazie alle qualità da supernaked accompagnate da una buona piacevolezza di guida

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Tanto spigolosa e minacciosa nell’aspetto, quanto dolce e familiare nella guida. La nuova Kawasaki Z900 si muove bene sul confine tra le supernaked affascinanti eppure aggressive, brutali quanto dispendiose, e quelle nude più accessibili, guidabili ma anche inevitabilmente più “noiose”. Un equilibrio difficile che, però, consegna alla giapponese un gradino sul podio delle novità più interessanti del 2017. Se la sigla dichiara il rapporto di parentela con le altre tre “zeta” di casa Kawasaki (1000, 800 e 650) è da sottolineare che il progetto della 900 è nato su un foglio di carta bianco. Il design ha i tratti inconfondibili del gusto giapponese. Tanti spigoli, superfici sfaccettate ed equilibrio visivo tutto caricato sull’anteriore. Il gruppo ottico anteriore è posizionato, infatti, molto in basso, appena al di sopra del parafango, il serbatoio spiove repentino e il codino, davvero ridotto all’osso, punta il cielo sfuggente.

Elemento non solo estetico, che segna il passo rispetto al passato, è il telaio a traliccio. Ben visibile a incorniciare il motore, è realizzato in acciaio ad alta resistenza e pesa solamente 13,5 kg. A questo e al reparto sospensioni – forcella a steli rovesciati da 41 mm davanti e monoammortizzatore Back Link al posteriore – si deve principalmente la piacevolezza di guida che la Z900 sa donare in quasi tutte le situazioni. Svelta negli spazi più stretti infonde grande sicurezza quando la velocità sale. Nelle manovre alle bassissime velocità si apprezza il manubrio largo e la sella (795 mm da terra) molto stretta che permette di poggiare bene i piedi a terra anche ai piloti più bassi. La frizione morbida, con leva regolabile nella distanza, è poi la ciliegina sulla torta nell’uso quotidiano, perché consente di gestire il motore nei continui start and stop cittadini senza affaticarsi. Proprio in queste circostanze emerge una trattabilità del quattro cilindri davvero sorprendente. Anche chi ha a che fare per la prima volta con una moto di grossa cilindrata (948 cc non sono pochi) non incontrerà difficoltà particolari.

Tuttavia, la dolcezza di erogazione e l’equilibrio invitano a forzare il ritmo e quando i regimi salgono il quattro cilindri a 16 valvole non si fa pregare e spinge la lancetta verso la zona rossa con una progressione quasi brutale. Se alle basse-medie andature la Z900 è una compagna docile e affidabile, basta superare i 6.500 giri perché si trasformi in una mangia tornanti capace di dare del filo da torcere a moto ben più blasonate e meglio equipaggiate. Ingressi in curva rapidi e precisi senza che per questo l’anteriore sembri un bisturi affilato, pronto a punire una traiettoria impostata male. Anche se mancano controlli elettronici, che in condizioni di tenuta non perfetta sono sempre ben venuti, la trazione in uscita è ottima, grazie al lavoro del forcellone in alluminio (peso inferiore ai 4 kg) che mette a terra tutti i 125 CV e i 98,6 kgm di coppia a disposizione. La Z900 dunque saprebbe accompagnarvi ogni mattina in ufficio sgattaiolando nel traffico per poi trasformarsi in una macchina del divertimento tra le curve della gita domenicale. Ovviamente – visto il segmento cui appartiene – non le si può chiedere di essere confortevole nei lunghi spostamenti: protezione aerodinamica e accoglienza del passeggero sono veramente scarse.

La Z900 è disponibile in tre colorazioni e tre versioni: Z900 ABS (8.990 euro f.c.) Z900 Performance Titanium e Carbon che per 10.080 euro franco concessionario offrono: protezione serbatoio adesiva, parabrezza smoke, kit coprisella in tinta e scarico Akrapovic in titanio o carbonio.