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Giovani senza blasone nel futuro di Confindustria

Sono tre gli aspiranti alla successione di Federica Guidi, presidente dei giovani di Confindustria. Questa volta non si potrà votare sulla forza del cognome: i candidati in lizza non provengono dalle grandi famiglie italiane…

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Davide Canavesio, Jacopo Morelli e Jacopo Silva. Sono loro i tre candidati alla poltrona di presidente dei giovani di Confindustria. Ebbene sì, dopo Annamaria Artoni, Edoardo Garrone, Matteo Colaninno e l’attuale Federica Guidi, l’associazione che riunisce i giovani imprenditori italiani (sotto i 40 anni) non avrà alla guida presidente con un albero genealogico da “grande famiglia” alle spalle.Entro gennaio, come riporta l’inserto di Repubblica, Affari & Finanza, i tre candidati depositeranno ufficialmente le loro candidature, programmi e team di governo per poi arrivare al voto di aprile, quando a depositare la loro preferenza nell’urna saranno chiamati i presidenti delle associazioni provinciali e di quelle regionali. Per conoscere meglio i giovani aspiranti alla successione di Federica Guidi bisognerà attendere il prossimo 18 novembre, nella sede di Assolombarda. Qui i tre imprenditori porranno le basi (forse in confronto) per il loro “programma elettorale” futuro. Tocccherà ai tre candidati, citando Affari & Finanza, “spiegare ora la loro storia e i loro programmi, cercando di ridare slancio al movimento dei giovani di viale dell’Astronomia, a parere di tanti iscritti e osservatori eccessivamente schiacciato sulle linee guida dei senior”.

Questo un breve profilo, stilato dal quotidiano, relativo ai tre candidati:Jacopo Silva, 37 anni – Dopo la laurea in Ingegneria Civile all’Università di Padova, Silva ha lavorato in Italia e nel Regno Unito per una società multinazionale produttrice di software, prima di entrare nel processo di riorganizzazione delle aziende di famiglia. Dal 2001 è amministratore delegato del Gruppo Silva, tra i primi 10 operatori italiani per dimensione e volumi di vendita nel settore della distribuzione di veicoli. Silva vorrebbe mettere al centro i valori dell’impresa e del lavoro, gli piacerebbe ospitare in azienda esponenti del ceto politico, per far comprendere loro la realtà concreta con cui è costretto a operare l’imprenditore.Davide Canavesio, 39 anni – La laurea in Economia, con successivo master ad Harvard e una collaborazione con le Nazioni Unite. Nel 2006 ha deciso di rientrare in Italia per occuparsi dell’azienda di famiglia, Saet Group, fondata dal padre quaranta anni prima, portandola a essere anche per via di acquisizioni su scala internazionale tra i primi 5 produttori al mondo di impianti per trattamenti termici ad induzione. L’internazionalità è il fulcro dell’esperienza di Canavesio, sia perché è stato l’artefice del G8 dei giovani imprenditori, sia per l’itinerario che ha compiuto in azienda.Jacopo Morelli, 34 anni – Una laurea in Economia, presidente di EmmeEmme, società operante nella distribuzione di arredamento, e della società di consulenza Internet Kamelot, vale richiamarne le parole al momento in cui due anni fa fu chiamato alla vicepresidenza di Guidi. “Vogliamo offrire ai giovani la ‘cassetta degli attrezzi’ per affrontare le sfide del mercato. Bisogna mettersi subito al lavoro per costruire prospettive di crescita e opportunità di realizzazione puntando su voglia di fare e merito. Siamo convinti che non ci sarà crescita economica duratura, né vera mobilità sociale senza garantire a tutti la possibilità di realizzarsi e di essere più felici e creativi nella propria professione”.

Credits Images:

Jacopo Silva, Jacopo Morelli e Davide Canavesio