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Ipse dixit dal Workshop Ambrosetti di Cernobbio 2011

I principali interventi, le dichiarazioni e i commenti da parte di politici, imprenditori e professori nel corso dell’ultimo Workshop The European House – Ambrosetti a Villa d’Este incentrato soprattutto sulla crisi economica e le difficoltà dell’Italia

VALERIO DE MOLLI, managing partener Ambrosetti – (…) L’incertezza è diventata l’unica certezza. Siamo di fronte all’insostenibilità di un modello di sviluppo occidentale storicamente e strutturalmente basato sulla leva del debito. Siamo a un paradosso storico. I Paesi considerati fino a pochi anni fa ‘poveri’ hanno basso debito e alte riserve di liquidità e finanziano e sostengono quelli ricchi. (…) Il susseguirsi di proposte e decisioni spesso contraddittorie per affrontare le difficoltà fa tornare alla mente la definizione data da Otto Von Bismarck: ‘Una nave carica di pazzi’. Servono iniezioni di capacità, leadership e coraggio. Tratto dall’apertura dei lavori del Forum Villa d’Este

GIORGIO NAPOLITANO, presidente della Repubblica – (…) nel ripercorrere il lungo percorso dei successivi 150 anni di Italia unita, non abbiamo nascosto o sminuito il peso di problemi di fondo non risolti nel nostro sviluppo, di contraddizioni non superate, di squilibri e tensioni persistenti nel tessuto istituzionale, economico e sociale del nostro paese.(…) Sappiamo bene, e diciamo apertamente, che in particolare nell’ultimo decennio la crescita dell’economia italiana è rallentata, fino a ristagnare, è stata inferiore al pure non elevato tasso medio europeo, ha rispecchiato un andamento non positivo della produttività. (…). Sono state fatte scelte coraggiose riassumibili nella rinuncia alla sovranità monetaria e quindi ad ogni autonoma manovra del tasso di cambio; ma altre scelte sono mancate. (…). Si è ritardato ed esitato ad affrontare più risolutamente, con coerenza e continuità, il vincolo, che doveva essere allentato e sciolto, del pesante indebitamento pubblico accumulato in precedenza. E sentiamo ora, a 10 anni di distanza dall’adozione dell’Euro, tutto il peso di quel persistente vincolo nonché il peso del ritardo nell’avviare a soluzione altre questioni essenziali, adottando le riforme necessarie per un rilancio della produttività e della crescita. Vorrei dire agli amici che vedo in questa sala, rappresentanti di altri paesi europei e di istituzioni europee, che la consapevolezza dell’assoluta necessità di una svolta verso il superamento di quei ritardi, verso l’assunzione in tempi rapidi di scelte coraggiose e di comportamenti rigorosi, è oggi diffusa come non mai in precedenza. (…) occorre che vengano ora e nel prossimo futuro da parte italiana chiarezza e certezza di intenti e di risultati, al di là di ogni oscillazione nociva alla credibilità degli orientamenti e comportamenti del paese. Si finirebbe altrimenti per ricadere in situazioni in cui il nostro paese veda riemergere e pesare su di sé antiche diffidenze. Scarica l’intervento integrale del presidente della Repubblica

JEAN-CLAUDE TRICHET, presidente della Banca centrale europea – È essenziale che l’obiettivo annunciato di diminuzione del debito sia pienamente confermato e implementato. (…) la Bce e il sistema europeo come un tutt’uno, includendo anche la Banca d’Italia, considerano le misure dell’ultima manovra estremamente importanti per la riduzione rapida del debito pubblico italiano e per migliorare la flessibilità dell’economia italiana. Questo è decisivo per consolidare e rinforzare la qualità e la credibilità della strategia italiana e della sua affidabilità creditizia. (…)in Europa, e soprattutto in Italia, i Governi devono procedere con riforme strutturali.

FRANCO FRATTINI, ministro degli Esteri – Insisteremo perché la Bce continui nella sua saggia politica per supportare gli sforzi di stati come l’Italia e la Spagna. Escluderei che la Bce decida di smettere di aiutare in quei termini. (…) Le preoccupazioni di Trichet troveranno risposta nei fatti. I fatti saranno mantenere i saldi invariati, garantire la parità di bilancio già nel 2013 e certamente garantire la rapida approvazione della manovra.

CORRADO PASSERA, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo – (…) Abbiamo preso l’impegno del pareggio dei conti pubblici nel 2013 e la Bce sta intervenendo sul mercato anche sulla base di questo impegno. (…) In tempi brevissimi dobbiamo confermare che questa garanzia c’è. (…) Il contrasto all’evasione deve essere fatto in ogni campo. È chiaro che c’è un problema di evasione molto ampia. Se pubblicassero i redditi sotto una certa dimensione verrebbe fuori tanta gente che ha uno stile di vita molto più elevato e invece dichiara molto poco. Senza demagogia, ma bisogna ricercare anche una sanzione sociale negativa per coloro che non contribuiscano al bene comune.

EMMA MARCEGAGLIA, presidente Confindustria – Il sentimento è di forte preoccupazione e di richiesta alla politica di rendersi conto della gravità della situazione in cui ci troviamo e immediatamente agire perché il nostro Paese rischia molto. (…) Qui c’è un problema di credibilità di questo Paese, di una manovra che deve avere i saldi certi e, soprattutto, c’è un problema di piano della crescita che manca completamente.

GIULIO TREMONTI, ministro dell’Economia e delle Finanze – Nel fare un provvedimento in quattro giorni puoi fare degli errori. (…) Quel provvedimento di agosto fu fatto in quattro giorni con una complessità interna di fabbricazione del provvedimento maggiore di quanto uno possa immaginare. (…).

MARCO TRONCHETTI PROVERA, presidente di Pirelli – Se uno oggi è rassicurato significa che non è lucido (…)L’intervento del ministro Tremonti è stato molto equilibrato e molto chiaro. Ribadisco che in questo momento chiunque non sia preoccupato sbaglia.

MARIO MONTI, presidente dell’Università Bocconi (ex commissario europeo alla concorrenza) – La grande confusione, la mancanza di chiari messaggi di questi ultimi giorni, temo possa far risorgere in molti, in Europa, un senso di diffidenza nei confronti della capacità dell’Italia di andare su una strada definita, capace di portarla verso una maggiore crescita e verso l’equilibrio finanziario.

ALBERTO BOMBASSEI, vicepresidente di Confindustria – Se in qualche modo ci fosse la volontà di decidere, un governo forte lo farebbe in maniera indipendente dalle reazioni.

NOURIEL ROUBINI, professore Economics, Stern School of Business, New York University – Stati Uniti – L’Italia sta vivendo una crisi di credibilità politica più che economica (…) Un Governo tecnico potrebbe ridare fiducia nei confronti di un Paese che sembra fermo sotto ogni punto di vista.

RENATO BRUNETTA, ministro per la Pubblica amministrazione e l’Innovazione – Cosa facciamo, cancelliamo il processo democratico per affidarlo a tecnocrati? Magari a dei banchieri, magari a quelli stessi che ci hanno portato in questa stessa situazione? Su via… (…). chi pensa che per risolvere tutto questo basti un governo tecnico fa una semplificazione un po’ ridicola.

MARIASTELLA GELMINI, ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – In manovra non sono contenuti tagli alla scuola, all’università e alla ricerca. Ci sono 65 mila nuove assunzioni e, per quanto riguarda i tagli ai ministeri, sono stati praticati ma internamente alla struttura. Non ci sono ripercussioni sulle spese di funzionamento e nemmeno sugli organici. Credo sia stato un segnale di attenzione da parte del governo, in un momento di crisi e di difficoltà nel reperire le risorse, aver escluso la scuola e la ricerca dai tagli.

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La Villa d'Este di Cernobbio, sede del Workshop Ambrosetti