Connettiti con noi

Attualità

Benigni apre la Biennale Democrazia con Dante e la politica

Dopo la lectio magistrali di Mario Draghi, lo showman che ha commosso con l’Inno di Mameli si cimenta nell’esegesi del VI Canto del Purgatorio, il canto più politico della Divina Commedia. Tra battute al premier e al governo anche un omaggio a Torino: “qui si sente più che altrove l’Unità d’Italia”

architecture-alternativo

Ammirato dopo il suo show a Sanremo, con l’esegesi e il canto dell’Inno di Mameli in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia (guarda il video), Roberto Benigni torna davanti al pubblico della Biennale Democrazia di Torino (in programma dal 13 al 17 aprile) con l’esegesi del VI Canto del Purgatorio, il canto più politico della Divina Commedia, tra battute irriverenti per il premier Berlusconi e il governo. Dopo la lectio magistrali di Mario Draghi, lo show di Benigni, osannato da 9mila partecipanti che hanno sopportato lunghe ore di code pur di ottenere un biglietto gratuito. L’obiettivo di Benigni, in sintonia con l’anima della Biennale Democrazia (“la più bella manifestazione culturale italiana”) era quello di rivolgere un appello agli italiani perché, come Dante, si occupino di politica. “Amate questo paese come l’amò Dante che scrisse la Divina Commedia e questo canto in particolare per fare politica, per lottare contro la corruzione”.“Mamma mia come era impegnato gli voleva bene a questo Paese, lui – racconta il comico toscano – Voleva lottare per la democrazia e la libertà. Pensava fosse utile che un galantuomo scendesse in politica, perché c’era un bel casino in quel tempo, parlamentari che si vendevano e passavano da una parte all’altra, e cose di questo genere, roba da medioevo. Altro che andare all’estero per sentirsi liberi la nostra libertà è più dolce, io voglio essere libero qui, caspita”.

VIDEO – L’intervento di Benigni a Biennale Democrazia

Lo show di Benigni passa dalla Divina Commedia all’attualità. Dal problema immigrazione alla riforma della giustizia. “Maroni ha detto che dovremmo uscire dall’Europa – ha affermato Benigni – ma con questo governo ci farebbero uscire da ogni continente, peccato perché proprio adesso Renzo Bossi ha capito in quale continente siamo”. E poi sul voto alla Camera: “In Parlamento stanno votando da tre giorni, li hanno segregati tutti, alcuni parlamentari hanno detto che prendono mille euro fino alle 22, cinquemila per tutta la notte”. Battute taglienti anche sul caso Ruby: “La prima udienza è durata 7 minuti, forse la più lunga dell’intero processo, ma dice Ruby più lungo della durata dello stesso reato. Berlusconi era arrabbiatissimo in tribunale, ha trovato anche striscione con slogan contro di lui come ‘la legge è uguale per tutti’”. Poi un omaggio alla città di Torino che, per lo showman, “è una città bellissima piena di bandiere tricolori, qui si sente più che altrove l’Unità d’Italia. Mi sono chiesto, appena arrivato, cosa potevo fare per questa città. Ho cercato su internet per comprare una casa, ho trovato in centro palazzo Madama e vicino un altro palazzo che potrebbe diventare Casinò Royale. Qui c’è un vero patriottismo, che non è nazionalismo, ma una somma di valori, quelli della Repubblica”.

Credits Images:

Roberto Benigni