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Attualità

“No al wi-fi nelle scuole”: scoppia la polemica alle porte di Ivrea

A Borgofranco d’Ivrea il sindaco paragona le onde elettromagnetiche all’amianto. “Chi voleva metterlo in casa 40 anni fa, poteva farlo. Adesso è la stessa cosa”

Il wi-fi è stato bandito nelle scuole di Borgofranco d’Ivrea. Il sindaco Livio Tola ha infatti deciso di bandire i collegamenti a Internet senza fili da tutte le scuole elementari e medie della cittadina piemontese, per ragioni di salute. «A casa sua ognuno faccia quel che vuole. Ma io non farò l’errore di riempire il territorio di wi-fi», spiega il primo cittadino. «Se uno voleva mettersi l’amianto in casa quarant’anni fa, poteva farlo. E adesso è la stessa cosa. Non vorrei che si facesse questa fine col wi-fi, per l’eternit ci sono stati migliaia di morti». Questo non vuol dire che nelle classi siano assenti i computer ei registri elettronici. Semplicemente, questi sono collegati via cavo. «I bambini in età scolare, avendo la scatola cranica sottile rispetto a un adulto e un tessuto muscolare non definito come spessore, sono più soggetti a essere penetrati dalle onde elettromagnetiche», spiega Tola. «Non si sa se queste onde facciano bene o male. Io sono ambientalista e penso che ci sia un abuso di Internet. So che scuole tedesche e canadesi hanno proibito il wi-fi nelle scuole. Ma allora sono io che vado in contro tendenza o il nostro governo?». Le scuole sono state solo il primo passo. Stando a quanto emerge, il sindaco avrebbe intenzione di estendere l’abolizione del wi fi anche a tutti i luoghi pubblici della città: bar, parchi, giardini.