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Attualità

Roma: parte il piano sicurezza per il Giubileo

Circa duemila gli uomini delle forze dell’ordine che pattuglieranno la Capitale. Tra i sorvegliati speciali: San Pietro, l’Olimpico e il Colosseo ma anche metro e bus

Scatta a Roma il piano sicurezza per il Giubileo. Nonostante manchino ancora due settimane all’inizio dell’anno santo, la Capitale rafforza i controlli traducendo in fatti l’ordinanza, di oltre 200 pagine, illustrata dal questore Nicolò D’Angelo e dal prefetto Franco Gabrielli, commissario straordinario per l’Anno Santo. Gli obiettivi sensibili sono numerosi: Piazza San Pietro, dove è attivo un sistema di rapi scanner; lo stadio Olimpico e il Colosseo, ma anche i due aeroporti, le stazioni ferroviarie, la Fontana di Trevi. Oltre a questi, verranno però presidiati anche bus, metro, nonché le aree limitrofe di Roma.

«Accanto a nuove aree di servizio, è stato disposto l’incremento dell’attività di pattugliamento a partire dalle aree periferiche», ha sottolineato il questore D’Angelo. Sotto sorveglianza anche le piazze della movida romana e i luoghi di ritrovo dove è prevista una grande affluenza di persone. A tal fine verranno dispiegate tutte le forze dell’ordine: polizia, carabinieri, Guardia di finanza, polizia di Roma Capitale e Corpo forestale dello Stato. In totale circa 2 mila uomini, a cui si aggiungono i cani anti esplosivo.

AREE FRANCHE. «La nostra città è la seconda per estensione territoriale in Europa. Dopo queste misure e tutto quello che abbiamo previsto, in campo restano solo due cose: o il coprifuoco o il campo di concentramento, ma noi non siamo né al coprifuoco né al campo di concentramento», rassicura D’Angelo. «Noi non abbiamo le bidonville né le banlieue francesi. Ci sono aree periferiche dove è più facile trovare alloggio, dove ci sono strutture abusive, garage, sottoscala ma la nostra presenza è sempre stata continua in queste zone».

NO FLY ZONE. Con l’apertura della Porta Santa e l’inaugurazione del Giubileo, l’8 dicembre verrà inoltre indetta la no fly zone. Bandita la circolazione aerea di droni e veicoli ultraleggeri: in casi estremi, verranno abbattuti dalle unità anti terrorismo. «In questo momento all’orizzonte del Paese e per la sicurezza della Capitale non abbiamo situazioni tali da dispiegare un sistema di contraerea», spiega Gabrielli, per poi aggiungere che comunque Enac ed Enav «hanno concorso a disporre dispositivi amministrativi per l’interdizione al volo, ovvero una no fly zone».