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Lavoro

Assegno di ricollocazione, uno strumento per rientrare nel mondo del lavoro

Diecimila disoccupati parteciperanno alla sperimentazione dell’assegno che regala nuove opportunità per trovare un impiego: è la prima vera politica attiva per il lavoro in Italia

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L’Italia mette in campo la sua prima, vera politica attiva per il lavoro: è pronto alla sperimentazione l’assegno di ricollocazione che sosterrà i disoccupati nella loro ricerca di un lavoro. Verrà attivato a breve, infatti, il piano che porterà all’assegnazione di tale sussidio ad un campione di 10-20 mila disoccupati, selezionati tra coloro che godono della Naspi (Nuova assicurazione sociale per l’impiego), all’interno di un progetto pilota volto a vagliarne l’efficacia.

COME FUNZIONA. Quello per la ricollocazione non sarà un semplice assegno di disoccupazione: non si limiterà a sostenere i disoccupati dando loro del denaro, ma li aiuterà a ritornare nel mondo del lavoro dando consigli e strumenti utili per orientarsi nel panorama dell’occupazione. I disoccupati che verranno selezionati per il progetto, infatti, potranno percepire una cifra che va dai mille ai cinquemila euro, a seconda del grado di difficoltà, per il profilo nel quale essi rientrano, nel reinserirsi nel mondo del lavoro. Tale denaro verrà devoluto nella forma di un buono utile per ottenere delle prestazioni da parte di centri per l’impiego o agenzie per il lavoro private, che il disoccupato potrà scegliere autonomamente. Il centro o l’agenzia prescelti dovranno fornire un servizio di tutoraggio che aiuterà il disoccupato titolare della Naspi a compilare il proprio curriculum, a cercare lavoro e a fissare colloqui. Nel caso delle agenzie per il lavoro private, esse potranno incassare la Naspi solo se saranno in grado di portare il disoccupato a venir assunto a tempo indeterminato; il bonus verrà dimezzato nel caso in cui l’assunzione sia solo a tempo determinato. In ogni caso, l’agenzia incasserà almeno i costi sostenuti per procurare dei colloqui al disoccupato titolare del sussidio.

IL RUOLO DELL’ANPAL. L’assegno di ricollocazione spetterà ai disoccupati che hanno goduto di almeno 4 mesi della Naspi, il sussidio istituito a maggio 2015; si tratta di una cifra pari a 100 mila persone al mese. Tra questi, l’Anpal, la nuova agenzia che si occupa di politiche attive per il lavoro, selezionerà circa 10 mila disoccupati che parteciperanno alla sperimentazione dell’assegno di ricollocazione. Intanto, verrà aperto un nuovo portale dell’Anpal, che sostituirà l’attuale Cliccalavoro, nel quale i disoccupati saranno chiamati a iscriversi; poi, i 10 mila selezionati riceveranno una lettera che li inviterà a partecipare alla sperimentazione: sulla piattaforma dell’Anpal potranno scoprire a quanto ammonta il loro assegno e decidere se spenderlo presso i centri per il collocamento o le agenzie private. Chi riceverà la lettera non sarà tenuto a partecipare al programma, anche se farlo significherà ottenere significative agevolazioni nella ricerca di un nuovo lavoro; se si sceglie di partecipare ma non ci si presenta ai colloqui si rischia la decurtazione della Naspi: lo scopo è scoraggiare chi prende la disoccupazione e intanto è impiegato in nero. Per ora, comunque, di tratta ancora di una sperimentazione; l’assegno di ricollocazione, infatti, entrerà a regime non prima del 2017.