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Lavoro

I Millennials hanno bisogno di formatori, non di capi

Che cosa chiedono i Millennials ai loro capi? Formazione, formazione e una visione di medio periodo. Ma spesso i manager non hanno le competenze per trasformarsi in guide autorevoli

Cambia il mondo del lavoro, cambiano i lavoratori e devono cambiare anche i manager. L’avvento dei Millennials nel mondo aziendale impone un cambio di paradigma per i dirigenti. Ma che cosa chiedono i Millennials ai loro capi? Per le nuove generazioni, infatti, il rispetto dell’autorità passa necessariamente dalla stima e dal riconoscimento di un’autorevolezza. Per conquistarla, perciò, bisogna trasformarsi da semplici capi in formatori.

CHE COSA CHIEDONO I MILLENNIALS AI LORO CAPI?

Questo è il pensiero di Francesca Contardi, Managing Director di EasyHunters in un articolo sul Sole 24 ore: «Direi quasi sradicato completamente. Il rispetto dell’autorità, per questi nuovi lavoratori, passa prima di tutto dal rispetto umano e dalla stima professionale. E in particolare quest’ultima è fortemente legata ad un altro concetto che i Millennials reputano fondamentale: la capacità di formare e far crescere le proprie risorse. Nella classifica dei valori ricercati dai Millennials vengono citati sempre, ai primi posti, la possibilità di avere una visione di medio periodo e il fabbisogno formativo».

Non che manchi la formazione nelle aziende: corsi di sicurezza obbligatori, informazioni sul codice etico, aggiornamenti continui ma più o meno innovativi, tante ore di inglese, c’è un surplus di competenze ed esperienze, senza dimenticare il team building. La formazione ai Millennials arriva quindi dall’esterno, a volte dal basso, ma quasi mai “dall’alto” perché i senior manager non sono preparati a questa nuove sfida. «Chi gestisce team di persone necessiterebbe di formazione continua su numerosissimi aspetti» aggiunge Contardi. «Dall’uso della tecnologia per facilitare il lavoro all’affrontare i conflitti, dal motivare le persone agli aspetti più pratici legati al business. Si dice che ogni capo che non insegna è destinato ad essere sostituito perché non è in grado di soddisfare le esigenze di due suoi collaboratori, indipendentemente da quanto in alto si trovino nella gerarchia aziendale».