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Lavoro

A un colloquio di lavoro la cosa più importante è quello che non dici

Il linguaggio non verbale è considerato una chiave d’accesso per capire meglio le persone. E prevederne i comportamenti sul posto di lavoro

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Durante un colloquio di lavoro, la cosa più importante è quello che non dici. L’importanza del linguaggio non verbale è confermata da uno studio NCS, NeuroComScience. Di fronte alle difficoltà di assumere una risorsa qualificata – il 59% di manager e imprenditori rimanda all’infinito le assunzioni per l’impossibilità di trovare il profilo giusto – il linguaggio del corpo può essere determinante. Anche perché il 98% dei decisori cerca soprattutto una persona che ispiri fiducia.

Per questo, negli ultimi anni,si sono sviluppati sistemi di analisi del comportamento che aggiungono un plus alla valutazione di un colloquio di lavoro. «L’osservazione sistematica del comportamento verbale e non verbale consente di arrivare ad una più precisa previsione della produttività di una persona nel futuro contesto lavorativo», spiega Jasna Legisa di NeuroComScience. «Utilizzare schemi di analisi delle parole, delle espressioni del viso, del corpo, della voce significa avere una chiave d’accesso all’inconscio della persona e quindi uno strumento per comprendere e prevedere con più attendibilità i comportamenti sul posto di lavoro. Sono i piccoli ed impercettibili movimenti, spesso incontrollati e inconsapevoli, con la frequenza e scelta delle parole che rivelano una personalità. È attraverso questi segnali che vengono espresse la motivazione, l’atteggiamento nelle relazioni interpersonali, l’apertura all’ascolto e altre componenti dell’intelligenza, la sincerità o la menzogna delle affermazioni».