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Lavoro

Job rotation: formati e contenti

Piace ai giovani talenti ma anche alle aziende, perché offre opportunità di crescita professionale, lavorando, e a basso costo. Così è alla base di due progetti, uno promosso dal consorzio Elis, l’altro dall’Associazione Italiana Ceo

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Due iniziative diverse e indipendenti, l’una rivolta ai neolaureati, l’altra i giovani di valore già assunti; l’una promossa dal consorzio Elis, l’altra dall’Associazione italiana Ceo. In comune hanno un concetto base, quello di job rotation. Entrambe offrono opportunità di crescita professionale e formazione attraverso il lavoro in aziende differenti. Una proposta che piace alle nuove leve, perché offre loro opportunità oggi altrimenti impossibili, e alle aziende, che possono così contare su figure più qualificate e rispondenti alle loro esigenze. A costi contenuti.

UN’OPPORTUNITÀ PER I NEOLAUREATI

Una proposta concreta per rispondere al problema della disoccupazione giovanile e dello scollamento tra formazione e mondo del lavoro. Questo vuole essere il progetto Employability 2.0 promosso dal Consorzio Elis in occasione del semestre di presidenza Sky (marzo-agosto 2012). Un’iniziativa che comincia a già dare i primi frutti. «L’idea era studiare una proposta che coniugasse la formazione con un’esperienza lavorativa reale, che fosse in grado di arricchire i ragazzi selezionati permettendogli di acquisire una maggiore appetibilità sul mercato del lavoro», racconta Marco Bianco, responsabile relazioni industriali di Sky. «Avevamo già sperimentato in azienda una formula simile, introducendo il concetto di rotazione tra diverse funzioni per i neolaureati appena assunti. Abbiamo pensato che unire le nostre forze con quelle delle imprese consorziate, insieme ad Elis, avrebbe sprigionato sinergie importanti in fase formativa e lavorativa, e permesso di comprendere meglio le caratteristiche e il valore di questi ragazzi». Il risultato sono master-lavoro di 18-24 mesi, messi a disposizione di 100 ragazzi, che prevedono alcune giornate di formazione intervallate a un lavoro vero e proprio in due diverse aziende aderenti al progetto che contano, oltre a Sky, realtà come Lottomatica, Linkem, Soft Strategy, Wind, Ericsson, Fastweb, Enel Sì, Rai, Ads, Postemobili. «È prevista una mappatura dell’esperienza formativa dei ragazzi dall’inizio alla fine», spiega Fortunato Perez, responsabile comunicazione istituzionale Elis, «per tracciare la loro crescita personale e professionale, rilevare come hanno gestito l’attività lavorativa oltre che quella formativa. Quest’ultima prevede una sessantina di giornate nell’arco dei due anni, per prepararli in aree specifiche». Il tutto con una retribuzione lorda annua che si aggira sui 24 mila euro. Non pochi per giovani neolaureati, soprattutto in tempi di crisi. E, alla fine, non è escluso che l’esperienza si trasformi in un vero e proprio posto di lavoro. Anzi. «La grande sfida è proprio far sì che questi due anni non siano una bella esperienza fine a se stessa, ma che servano a creare veramente occupazione», sottolinea Bianco. Anche perché, aggiunge Perez «l’investimento che le aziende hanno fatto nel progetto è importante, non solo in termini economici per garantire loro una retribuzione e il pagamento delle attività di formazione, ma anche in termini di tempo ed energie».Se un primo gruppo ha iniziato il percorso nell’autunno 2012 e nel settembre prossimo vivrà il passaggio alla seconda azienda, un altro gruppo ha iniziato la sua avventura a fine marzo e un terzo lo farà il prossimo novembre. Non solo, l’idea è quella di mantenere in vita il progetto anche negli anni successivi, magari ampliandolo a nuove figure professionali – in questa prima esperienza ci si è focalizzati sulle aree sales, marketing e operations, le più trasversali – e ai non laureati. Un consiglio per chi aspira a partecipare? «Mantenere una grande apertura mentale», spiega Bianco. «non vincolarsi all’idea di un’azienda specifica, perché la grande forza di questo progetto è che tutte le imprese aderenti vedono nell’inserimento di giovani con profili eccellenti una delle chiavi di volta per affrontare la difficile situazione economica attuale. Bisogna pensare che il vero valore di questo percorso non sia necessariamente il posto fisso, ma risieda nelle competenze, nell’arricchimento professionale che rende i partecipanti “appetibili” sul mercato del lavoro». www.employability20.it

ELIS

Il consorzio promuove attività formative finalizzate al lavoro e di solidarietà sociale dal 1964. Con sede principale a Roma e attraverso enti non profit, organizza corsi per giovani e lavoratori, conduce scuole, istituti professionali e residenze di studenti. Conta 34 aziende socie (tra cui Accenture, Anas, Avanade Italy, Birra Peroni, Eni, Ibm, Nokia, Sky, Telecom, Trenitalia, Vodafone, Wind) e diverse altre consorziate. www.elis.org

PER CHI È GIÀ ASSUNTO C’È TALENT SHARING

Nata nel luglio 2011, l’Associazione italiana Ceo ha appena dato il via al progetto Talent sharing, pensato per far crescere i giovani talenti nel mondo del lavoro attraverso la job rotation interaziendale. «Abbiamo pensato», racconta Elena David, presidente di Aiceo oltre che amministratore delegato Una Hotels e vicepresidente di Federturismo, di dare la chance reale alla next generation che ci era più vicina, i talenti impiegati nelle nostre aziende, di ideare progetti che noi ci saremmo poi impegnati a realizzare». Così è nato il Progetto Talenti, in cui gruppi interaziendali, ciascuno guidato da un team leader, hanno messo a punto una propria proposta, poi votata dai Ceo dell’associazione. Ne è risultata una graduatoria che ha visto al primo posto proprio il progetto Talent sharing, oggi divenuto realtà. In sostanza, consiste nel permettere ad alcune figure junior ad alto potenziale di vivere un’esperienza lavorativa in un’altra impresa, non dello stesso settore ma con caratteristiche interessanti per il ruolo della figura in questione, per un periodo minimo di tre-quattro mesi, preferibilmente di sei. «Si tratta di un’importante opportunità di formazione, praticamente a costo zero, che offre anche la possibilità di non vanificare l’entusiasmo positivo di queste figure junior promettenti, ma senza immediate possibilità di passaggio di carriera», osserva David. «Avere l’occasione di approfondire determinate competenze e modalità di lavoro in aziende che, magari, sono specializzate proprio in quel business è un valore aggiunto rilevante per un giovane talento», aggiunge Michele Stefanoni, direttore regione Nord supermercati Carrefour e team leader del gruppo che ha proposto il progetto. «E allo stesso tempo porta valore aggiunto anche alla sua azienda, perché alla fine avrà un dipendente che ha acquisito, a costo zero, know how importante dall’esperienza. E lo stesso vale anche per l’impresa “ricevente”, che potrà contare per alcuni mesi su un talento motivato, capace di portare nuovi stimoli e idee».Al momento le aziende aderenti all’iniziativa, in partenza a livello operativo proprio questo mese, sono 12 – Ernst & Young, Una Hotels, Page Personnel, Marsh Italia, Esprinet, Nh Hotels, Mc Donald’s, Carrefour, Experis, Abb, Abb Cargo Italia e Cesi – ma l’auspicio è che il bacino di riferimento del progetto possa ampliarsi. www.talentsharing.it

AICEO

L’Associazione Italiana dei Ceo, è un’associazione di persone, senza fini di lucro, fondata nel luglio 2011 con l’obiettivo di promuovere lo scambio di esperienze tra i soci al fine di instaurare relazioni generative di idee, soluzioni, innovazione e visioni sul futuro, per condividere esperienze di successo e individuare soluzioni concrete alle problematiche dei soci e più in generale del sistema Paese. Nel giro di un paio d’anni, da una ventina di soci è arrivata a contarne quasi 70. www.aiceo.it