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Lavoro

Nella guerra dei voucher perdono solo i lavoratori

La Cgil risponde alle accuse di abuso denunciando i Comuni e le grandi aziende che sfruttano il sistema. Ma sbaglia obiettivo

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Dopo le accuse di abuso dei voucher, la Cgil risponde svelando i dati di chi utilizza massicciamente questo strumento. La Funzione pubblica del sindacato, lavorando sui dati Inps, ha fatto emergere i numeri pesanti di alcuni Comuni italiani. Le amministrazioni di Benevento, Padova, Vallo della Lucania, Ancona, Vasto, Trecase e Boscoreale hanno riportato una spesa complessiva di 2,4 milioni di euro per la retribuzione di poco più di mille lavoratori. Il solo comune di Benevento ha speso oltre 700 mila euro di voucher per pagare 201 prestatori d’opera, quello di Padova 361 mila per 132 lavoratori.

Come vengono utilizzati i lavoratori retribuiti con i voucher? Manifestazioni sportive fieristiche ed eventi culturali o lavori di giardinaggio, pulizia e manutenzione dell’ente, ma anche in altre strutture della Pa, dei servizi sociali e assistenziali. «Questo dimostra che», osserva la segretaria generale della Fp Cgil, Serena Sorrentino a Repubblica, «il blocco delle assunzioni ha spostato al di fuori del rapporto di lavoro pubblico fette di lavoro che tra appalti, esternalizzazioni e precariato hanno tolto opportunità di impiego stabile a tanti e prodotto diseconomie, il cui prezzo lo hanno pagato i lavoratori e i cittadini”.

In vetta alla classifica degli acquirenti, però, ci sono 15 società private: Best Union (organizzazione eventi, oltre 3 milioni di euro per 4.356 prestatori), Stroili e Game Stop Spa sono stati nel 2016 i primi tre della classifica, se si guarda agli importi staccati. Seguono Teddy Spa, Winch srl, Chef Express, Cigierre compagnia generale di ristorazione, Sisa Entertainment, Juventus Fc Spa, Mc Donald’s Developments Italy, Manpower, Camporosso, Dip Diffusione Italiana preziosi, Adecco Professional solutions.

In molti casi si tratta, quindi, di soluzione davvero “occasionali” – la Juventus, per esempio, li utilizza per pagare gli steward presenti alle partite, ma la Cgil attacca: «Una parte rilevante del lavoro prestato con i voucher fa capo a grosse aziende, dove è altamente probabile che si stia operando una vera e propria sostituzione non solo del lavoro stabile ma anche di quello flessibile».