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Lavoro

Standing desk, dite addio alla scrivania tradizionale

Non è solo questione di smart working: lavorare in posizione eretta fa bene alla salute e fa bruciare le calorie. La battaglia parte dall’amministrazione Obama

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Tutti in piedi, si lavora. La battaglia contro il lavoro sedentario non si combatte solo con i provvedimenti legislativi sullo smart working (Leggi: Si fa presto a dire smart working), ma anche seduti alla scrivania. O meglio, alla scrivania sì ma di certo non più comodi sulla sedia. È la filosofia dello standing desk, cavalcata per prima dall’azienda di mobili per l’ufficio Steelcase, che ha già conquistato la Silicon Valley (anche se Google offre contemporaneamente pure le scrivanie con il letto estraibile per brevi pisolini) e persino la Casa Bianca.

L’amministrazione Obama ha speso 700 mila dollari per acquistare le nuovissime postazioni con piano di lavoro rialzato, disegnate per migliorare il benessere dei propri dipendenti. In fondo se grandi geni come Hemingway, Churchill, Dickens, Einstein e Twain erano soliti lavorare, pensare e scrivere in piedi, ci deve essere pur qualche vantaggio creativo nell’apparente scomodità. Contro i rischi della sedentarietà e delle posizioni errate – dai fastidi alla schiena al sovrappeso fino al tunnel carpale – JustStand.org garantisce infatti che lavorare in piedi per tre ore non solo permette di consumare tra le 200 e le 400 calorie, ma migliora anche circolazione, produttività e persino l’attenzione. L’ultima tendenza? La presenta sempre Steelcase: sostituire lo sgabello con un tapis roulant per allenarsi mentre si lavora. Questo sì che sarebbe sudare sette camicie!

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Il presidente Usa, Barack Obama © Getty Images