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Lavoro

Sui voucher stendiamo un velo pietoso

Abrogazione totale, si torna al lavoro nero e si cede al ricatto dei sindacati. Una vicenda che racconta quante poche idee abbia la nostra politica

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Abrogazione totale: i voucher si apprestano a essere cancellati per far saltare il referendum promosso dalla Cgil. Il governo Gentiloni si arrende così al ricatto del sindacato che pure i voucher li ha utilizzati in abbondanza. «Lo considereremmo uno straordinario risultato», dice il segretario generale Susanna Camusso già gongolante. «Avrei preferito il referendum», confessa dall’Inps Tito Boeri, consapevole che difficilmente il quesito avrebbe raggiunto il quorum. Invece l’esecutivo ha fatto retromarcia totale, preferendo cancellare uno strumento nato per combattere il lavoro nero piuttosto che correggerne le storture.

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Sui voucher il testo della commissione Lavoro della Camera prevede un periodo di transizione fino al 31 dicembre 2017 per permettere di utilizzarli a chi li ha già acquistati. In questo lasso di tempo, ha fatto sapere il capogruppo Pd Ettore Rosato, «lavoriamo per nuove norme che mettano uno strumento a disposizione delle famiglie per pagare ciò che oggi si paga con i voucher e delle imprese per accedere in modo più semplice al mercato del lavoro». E su questi nuovi strumenti «apriremo un confronto con le parti sociali». Eppure gli altri sindacati erano contrari a questa mossa che sa di mancia alla Cgil. «Il sistema dei voucher va cambiato, non abolito”, attacca la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan. Per il leader della Uil, Carmelo Barbagallo, sarebbe stato «meglio fare un accordo prima del referendum».

Mentre il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, dice che l’eliminazione dei voucher «non ci piace e nemmeno il modo: se ‘s’ha da fare’ si faccia il referendum». Contraria anche Confcommercio, che la bolla come vicenda «dall’epilogo paradossale». Già un paradosso che apre a una nuova stagione di confronti, dibattiti e proposte sterili. Il governo intanto si consegna alla Cgil, la lotta al sommerso fa un passo indietro. E la politica italiana dimostra di avere poche idee e ancor meno coraggio.