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Gusto

Guida Michelin 2017, tutte le novità

Si confermano gli otto ristoranti a tre stelle italiani, cinque novità a due stelle e tre new entry nel paradiso della cucina made in Italy che conta 323 referenze (seconda al mondo). Tra le novità il nuovo indicatore del “piatto”, a segnalare ingredienti di qualità e chef interessanti

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È 343 il numero magico della cucina italiana. Sono tanti infatti i ristoranti stellati del nostro Paese secondo la Guida Michelin 2017, presentata al Teatro Regio di Parma (secondo posto al mondo per numero di ristoranti segnalati). La celebre Guida Rossa, che torna in edizione cartacea, con l’app e un nuovo sito (www.guida.michelin.it), presenta molte novità per la 62esima edizione diventando online un motore di ricerca che permette di scegliere un locale secondo gusti, occasioni, budget. A ogni ristorante corrisponde una descrizione dettagliata, con contenuti esclusivi sui ristoranti stellati e gli chef. Tra le novità anche un indicatore innovativo, che si aggiunge al Bib Gourmand – per le attività dal rapporto qualità/prezzo particolarmente conveniente – e alle celeberrime stelle che segnalano i ristoranti che meritano una deviazione o un viaggio: è il “piatto”, a segnalare locali con ingredienti di qualità e chef da tenere d’occhio.

STELLE COMETE. Gli ispettori della Guida Michelin, anonimi e paganti come da tradizione, hanno premiato ancora gli otto ristoranti a tre stelle italiani (sui cento complessivi nel mondo): Piazza Duomo ad Alba, Da Vittorio a Brusaporto, Dal Pescatore a Canneto Sull’Oglio, Reale a Castel di Sangro, Enoteca Pinchiorri a Firenze, Osteria Francescana a Modena, La Pergola a Roma e Le Calandre a Rubano. Due stelle invece per 41 attività, con cinque new entry: Danì Maison – con Nino di Costanzo portabandiera del Sud a Ischia – Terra, Locanda Margon, Seta ed Enrico Bartolini. È quest’ultimo, lo chef del Mudec, il vero mattatore del 2017, con altre due stelle nei ristoranti aperti a Bergamo Alta (Casual Ristorante) e La Trattoria (località Badiola a Castiglione della Pescaia, Grosseto).

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ASTRI NASCENTI. Sono infine 294 i ristoranti premiati con una stella, sugli oltre 5 mila censiti. In questo caso le novità sono 28, tra cui il Lux Lucis di Forte dei Marmi e tanti nomi a Roma. E ben nove le conferme nonostante un cambio di chef, a conferma che il premio della Guida Michelin va a tutta la struttura e non solo alla cucina. Il Piemonte riconquista la seconda posizione con tre new entry, mentre il Lazio è la regione più dinamica con 7 novità.La Lombardia conferma il suo primato per numero di stellati (58, sei novità), mentre la Campania è terza con 39 ristoranti pari merito col Piemonte (ma senza tre stelle), davanti a Veneto e Toscana. In tutto sono dodici le regioni italiane illuminate da un nuovo firmamento. Infine, sono 260 i Bib Gourmand, con il record dell’Emilia-Romagna di ben 33 struttura che propongono un pasto completo di qualità a meno di 25 euro (35 nelle città capoluogo).

INDOTTO SUPER. A conferma del ruolo anche economico dei ristoranti stellati c’è lo studio Taste Tourism, condotto da JFC nel 2016 sui ristoranti stellati italiani, ha stimato in 282 milioni di euro il fatturato indotto generato dai clienti dei ristoranti che soggiornano sul territorio, spesa che non comprende il conto pagato al ristorante stellato. Da dove provengono i clienti dei ristoranti stellati Michelin? Per quanto riguarda l’Italia, la maggior parte della clientela è residente in Lombardia, poi in Piemonte ed a seguire in Emilia Romagna; queste tre regioni generano il 28,5% del totale della clientela italiana dei ristoranti stellati nazionali. Sono invece americani i principali “fan” stranieri della cucina stellata italiana (rappresentano il 21% sul totale della clientela straniera), seguiti da quelli inglesi (14,2%), da quelli francesi (9,2%) e giapponesi (8,2%). Ancora: i clienti cinesi (6,9%), quelli belgi (6,6%), gli svizzeri (5,8%), i clienti provenienti dai Paesi Scandinavi (5,2%) e dalla Germania (4,5%).

PARTNER AD HOC. Sponsor importanti hanno accompagnato l’edizione 2017. Dalla stessa città di Parma, Città della creatività in cucina Unesco, alla Food Valley emiliana fino a importanti aziende come Alfa Romeo ed Eberhard & Co., che ha marchiato una serie di guide con il logo pensato per festeggiare il 130° anniversario di attività dell’azienda orologiera svizzera, da sempre legata al mercato italiano.