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Gusto

Piacere freddo

Sotto il solleone molti abdicano ai pasti normali per dedicarsi completamente a quella che nel resto dell’anno è una passione inespressa: il gelato. Come nasce uno dei prodotti più apprezzati al mondo, senza dimenticare gli amanti della granita e di altre forme di piacere freddo

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GELATO. Uno dei più grandi rompicapi dell’umanità prima dell’avvento delle moderne tecnologie di refrigerazione. Se da alcuni scavi preistorici pare che addirittura l’uomo di Neanderthal aveva provato a creare una mistura fredda di frutta e altri vegetali aromatizzati, è sicuro che da una parte all’altra del globo l’uomo ha sempre cercato di trovare la formula magica per unire la neve o il ghiaccio ai sapori della tavola. Ma sembrerebbe che il gelato più simile a quello moderno sia stato inventato, dopo secoli di estenuanti ricerche, nel cuore del Mediterraneo. In particolare, grazie ai nevaroli dell’Etna, gli arabi diedero vita alla ricetta che rimase dominante per secoli. Bisognerà aspettare l’era moderna per assistere alla rivoluzione (italiana) che avrebbe portato il gelato in tutta Europa. Fu Francesco Procopio dei Coltelli, di Acitrezza, a portare nel 1686 a Parigi il suo formidabile sorbetto. Al Cafè Procope, fondato proprio dal cuoco siciliano, si servivano: acque gelate, gelati di frutta, fiori d’anice, fiori di cannella, frangipane, gelato al succo di limone, gelato al succo d’arancio e sorbetto di fragola.

GRANITA. Non troppo dissimile da quella del gelato è la storia della granita. C’è stato però un ulteriore problema: nell’antichità l’unica forma di dolcificante conosciuto era il miele, inadatto a essere sciolto in una miscela non omogenea come quella della granita. I primi a porre rimedio a questo problema furono ancora una volta gli arabi, quando, nel IX secolo, scoprirono che dalla canna da zucchero si otteneva un umore dolce perfetto per le loro misture di sciroppi di frutta e ghiaccio, i “sherbeth”. Da qui il nome sorbetto, che divenne una cosa a sé quando iniziò a essere realizzata con ghiaccio la granita vera e propria. Metodo che una volta giunto a Roma, col nome di “rattata”, sarebbe stato poi definito “grattachecca”. L’introduzione del sale nella preparazione (XVI sec), ha stravolto la maniera di preparare e gustare la granita, visto che ghiaccio e neve non erano più utilizzati come ingredienti ma come refrigeranti.

FRUTTINI. Non è gelato, non è semifreddo, non è nemmeno frutta. È un po’ tutto insieme. Ed è una specialità di Salerno e dintorni. A prima vista si tratta di frutti di varia specie (dalla mela alla noce passando per la prugna e la pesca) refrigerati. Una volta sbucciati, rivelano un cuore fresco e tenero, più denso e granulare del classico gelato, una polpa di frutta fredda da gustare cucchiaino dopo cucchiaino. Ma se non volete formalizzarvi, soprattutto quando si tratta di provare la piccola frutta a guscio, mangiatela pure con le mani. L’idea è venuta negli anni ‘60 a Matteo Napoli, che a Fisciano, a pochi passi da Salerno, grazie ai suoi gelati (nella scheda in alto trovate i recapiti) è una vera celebrità. E poi, naturalmente, come spesso accade per le cose buone, è diventata patrimonio di tutta la città e di altre gelaterie e pasticcerie. Oltre ai gusti già citati, è possibile provare la fragola e la castagna, ma anche il finocchio, il ravanello e la cipolla. Tutti realizzati artigianalmente, dalla scelta della frutta (e verdura) passando per lo svuotamento e il riempimento, eseguiti a mano, fino al dosaggio degli altri ingredienti, che tiene conto del grado di maturazione della frutta lavorata. RICETTA DEL MESE

DA ABBINARE CON…

CIALDE E BISCOTTI. Se vi piace arricchire il vostro dessert con croccantezze belle oltre che buone, i prodotti Nocciolcono fanno al caso vostro. L’azienda romana ha creato anche una linea di coni e cialde anche per chi deve fare attenzione alla dieta, realizzata con un impasto privo di glutine, uova, proteine del latte e zucchero. www.nocciolcono.it

I DISTILLATI CAMEL. Per esaltare il piacere freddo di una crema o di un gusto alla frutta non c’è niente di meglio che il giusto tocco alcolico. I distillati della Camel, azienda di Povoletto (Ud), sono pensati proprio per accompagnare il gelato e vengono prodotti in diverse varietà, ciascuna perfetta per ogni occasione e voglia del momento.Dall’infuso di mandorle a quello di albicocche passando per il liquore di caffè e cacao fino al Cioccolatovo, a base di zucchero, latte, uova e cacao. Senza dimenticare maraschino e curacao.www.cameldistillerie.it

CREME E LIQUORI VOM FASS. Ottimi per accompagnare il gelato in coppa anche i liquori di Vom Fass Italia. Per i gusti di frutta vi consigliamo di provare il Mango Limes, liquore con vera polpa di frutta composto da mango maturo di tipo “caraboa”, coltivato nelle Filippine. Per quanto riguarda le creme, potete scegliere la Crema di liquore al marzapane. Ottimo anche se bevuto da solo. www.vomfass.it