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Lavoro

In Europa le donne lavorano gratis fino a marzo

A livello Ue una donna dovrebbe lavorare 59 giorni in più per guadagnare quanto un uomo. Contro la disparità di genere la Giornata europea per la parità retributiva

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Lavorare gratis dall’inizio dell’anno fino al 28 febbraio, per un totale di 59 giorni a salario zero. In Europa le donne guadagnano il 16,2% in meno rispetto ai colleghi uomini. È quindi oggi, primo marzo, il primo giorno nel quale le donne iniziano a essere pagate per il loro lavoro. A fornire il dato la Commissione Europea in occasione della terza Giornata europea per la parità retributiva che si è celebrata ieri 28 febbraio, nonché 59esimo giorno dell’anno.

«La giornata europea per la parità retributiva serve a ricordarci le disparità di condizioni retributive che ancor oggi le donne subiscono sul mercato del lavoro. Anche se negli ultimi anni il divario si è ridotto, non c’è da rallegrarsi. Le disparità continuano ad essere considerevoli e il lieve livellamento cui assistiamo è in buona parte dovuto al fatto che gli uomini guadagnano di meno e non a un miglioramento delle condizioni salariali delle donne – afferma Viviane Reding, vicepresidente della Commissione europea e Commissaria per la Giustizia. Il principio della parità di retribuzione per uno stesso lavoro è sancito dai trattati dell’Unione fin dal 1957 e sarebbe ora di farlo valere ovunque. Perciò diamoci da fare per ottenere risultati concreti 365 giorni all’anno e non solo in occasione della Giornata per la parità retributiva!»

LA CRISI RESTRINGE IL DIVARIO Gli ultimi dati del 2010 indicano un divario retributivo medio del 16,2% nell’Unione e confermano una lieve tendenza al ribasso rispetto al 17% e oltre degli anni precedenti.Questa tendenza al ribasso è tuttavia riconducibile all’impatto della recessione economica che è stato più aspro nei settori a prevalente manodopera maschile (edilizia, ingegneria), nei quali i salari sono diminuiti in misura maggiore. Pertanto, questo lieve livellamento non è imputabile in generale ad aumenti della retribuzione femminile o a un miglioramento delle condizioni di lavoro delle donne. Parallelamente, negli ultimi anni è salita la percentuale di uomini che lavorano part-time o a condizioni salariali meno favorevoli.

LA SITUAZIONE IN ITALIA Nel nostro Paese il divario retributivo di genere, cioè la differenza media tra la retribuzione oraria di uomini e donne, è meno accentuato: la differenza salariale è infatti del 5,3%. Il dato più preoccupante è un altro: il (bassissimo) tasso di occupazione femminile.

IL PROGETTO “EQUALITY PAYS OFF” (L’UGUAGLIANZA PAGA) La Commissione europea intende sensibilizzare le imprese ai vantaggi economici che possono venire dall’uguaglianza e dalla parità di retribuzione tra i sessi. L’iniziativa intende agevolare l’accesso delle imprese al potenziale della forza lavoro femminile, ad esempio attraverso attività di formazione, eventi e strumenti che consentano di ridurre il divario retributivo. Il progetto intende anche contribuire a raggiungere l’obiettivo della Strategia Europa 2020 di portare il tasso di occupazione al 75%, obiettivo che, in assenza di una più ampia partecipazione delle donne al mercato del lavoro, non potrà essere realizzato.

Esempi di buone pratiche seguite da imprese impegnate a ridurre le disparità retributive e citati dal rapporto Ue:

  • » la società editoriale tedesca Axel Springer AG ha varato nel 2010 il programma “Chancen: gleich!” (Stesse opportunità!) con l’obiettivo di portare al 30% la percentuale di donne con posizioni dirigenziali nell’arco di 5-8 anni;

  • » la Kleemann Hellas SA, impresa greca che fabbrica ascensori, intende aumentare il numero di donne addette ai servizi vendita e assistenza tecnica, rompendo gli stereotipi e riducendo la segregazione di genere. Il progetto “Diversità e uguaglianza di genere” ha permesso di portare la presenza femminile nel dipartimento vendite dal 5% del 2004 al 30% nel 2012;

  • » in Lituania, la compagnia di telefonia mobile Omnitel ha realizzato il progetto “Creare un ambiente di lavoro favorevole alle famiglie” che intende rendere l’equilibrio tra vita lavorativa e vita privata parte integrante della cultura organizzativa dell’impresa dando al personale la possibilità di lavorare in modo flessibile. Il progetto ha fatto salire la percentuale di donne manager nell’impresa;

  • » in Germania, il “German Women’s Leadership Council” dell’IBM incoraggia le donne a intraprendere una carriera nel settore delle telecomunicazioni fornendo un tutoraggio personalizzato e a distanza alle studentesse nelle scuole e offrendo un tutoraggio anche alle colleghe più giovani che si avviano ad una carriera specialistica o manageriale.

Uno degli eventi del progetto “Equality Pays Off” è il “Business Forum” che riunirà il 21 marzo 2013 a Bruxelles 150 imprese provenienti da tutta Europa. L’obiettivo è uno scambio di esperienze su come promuovere l’uguaglianza di genere, mettendo l’accento in particolare sulle cause del gap salariale di genere.