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Lavoro

Parità dei sessi sul lavoro: vale solo per le donne manager (forse)

I risultati dell’indagine Mercer ‘When Women Thrive’: nei prossimi dieci anni non si registrerà una significativa riduzione della disparità di genere nei diversi livelli aziendali

La parità tra i sessi? Per ottenerla sul lavoro non basteranno altri dieci anni. A sostenerlo è la ricerca When Women Thrive, Businesses Thrive (“Quando le donne hanno successo, hanno successo anche i business”), condotta dalla società di consulenza sul capitale umano Mercer su un campione 583 grandi aziende e multinazionali in 41 Paesi. Al centro, la partecipazione delle donne alla forza lavoro sia a livello manageriale che intermedio. Dalla ricerca è emerso che, a meno di sostanziali interventi correttivi, tra dieci anni la presenza femminile nei quadri intermedi aziendali sarà ferma a livello globale a una quota del 40%, contro l’attuale 35%. Ma c’è di più. L’unico Paese dove si registrerà un vero salto a favore della parità sessuale sarà l’America Latina: grazie alle politiche di D&I (Diversità e inclusione) le donne nei quadri intermedi rappresenteranno il 49%, contro l’attuale 36%. Male invece l’Europa, dove non si muove foglia: la rappresentanza rosa resta ferma al 37%. Non va meglio negli Stati Uniti e in Canada: qui la crescita sarà appena dell’1%. « È un campanello d’allarme per tutte le grandi imprese», commenta Marco Valerio Morelli, a.d. di Mercer Italia. «I capi azienda non dovrebbero concentrare la loro attenzione prevalentemente nei confronti delle figure manageriali di vertice, ma coltivare e promuovere all’interno delle rispettive organizzazioni il talento femminile a tutti i livelli, così da garantire anche nel futuro un’adeguata ed omogenea rappresentanza ad entrambi i generi».

COME FARE. Per cambiare la situazione, secondo Mercer, bisognerebbe prevedere, oltre alla generica politica a favore della parità, anche a introdurre programmi educativi che coinvolgano tutte le risorse umane aziendali, dai capi ai dipendenti. Oggi invece solo il 38% dei dipendenti uomini è coinvolto in simili attività. Decisiva anche la presenza di benefit come gli orari part-time, il congedo di maternità, il congedo di paternità, l’assistenza ai bambini, agli anziani, la mentorship: sono tutti elementi in grado di attrarre il talento femminile. Infine, tra le proposte avanzate, spicca quella di munirsi, all’interno dell’azienda, di programmi di educazione finanziaria e previdenziale con target differenziato per genere.