Stipendi più bassi e difficoltà nel trovare un lavoro qualificato. Ancora oggi, il quadro delle disuguaglianze di genere che colpiscono le donne a livello professionale è sconfortante, soprattutto in Italia, Paese che, nonostante i progressi compiuti negli ultimi anni, resta fanalino di coda a livello europeo. Un fenomeno denunciato lo scorso fine ottobre dalla sottosegretaria all’Economia, Cecilia Guerra, durante un’audizione in commissione Bilancio di Senato e Camera, focalizzata proprio sul gender gap. In quell’occasione ha, infatti, evidenziato come in Italia il reddito medio delle donne rappresenti circa il 59,5% di quello degli uomini a livello complessivo. Non solo: tra i punti del suo intervento sono emersi altri dati, come quello che nella Penisola, sebbene le donne si laureino in percentuale decisamente superiore in confronto agli uomini, più di una su quattro risulta sovra-istruita rispetto al proprio impiego e, tra loro, è particolarmente alta l’incidenza di lavori dipendenti con bassa paga (11,5%, contro 7,9% per gli uomini). A una problematica strutturale, si aggiunge la crisi economica degli ultimi mesi, che ha colpito a livello professionale soprattutto le donne, portando, secondo un’analisi della Fondazione studi dei consulenti del lavoro, i livelli di occupazione femminile in Italia indietro di dieci anni. Eppure, secondo l’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere (Eige), spingere su una maggiore gender equality permetterebbe al Paese di raggiungere sostanziali miglioramenti economici, calcolati in un aumento medio del Pil pari al 12% circa entro il 2050.
Ecco perché, in un contesto come quello appena descritto, guadagnano ancora più rilevanza iniziative come quelle portate avanti da AXA in Italia, azienda leader nel settore assicurativo che, accanto all’impegno nel campo della salute e della prevenzione, del clima e della biodiversità, ha deciso di avviare un importante percorso di empowerment femminile, andando oltre le semplici dichiarazioni di intenti e intraprendendo azioni quotidiane per continuare a migliorare sempre di più in termini di inclusione. Un percorso che non nasce certo in queste settimane, ma che è stato portato avanti in Italia sia all’interno dell’azienda, dove è stata raggiunta la parità uomo-donna sia in termini di assunzioni che di promozioni, che attraverso iniziative esterne. La prima in ordine di tempo è stata l’apertura di un Punto Donna nel quartiere Giambellino di Milano in collaborazione con WeWorld Onlus, organizzazione non governativa che da vent’anni garantisce i diritti dei bambini e delle donne più vulnerabili in Italia e nel mondo. A differenza di altri spazi presenti sul territorio italiano, quello inaugurato nel quartiere milanese si è focalizzato sulle vittime di esclusione sociale, con attività dedicate all’orientamento sui servizi presenti sul territorio e offrendo la possibilità di intraprendere percorsi personalizzati per valorizzare le competenze delle donne assistite. Progetto ancora più ambizioso è stato, poi, la creazione di Angels 4 Women, che rappresenta ancora oggi un unicum all’interno del nostro Paese: si tratta della prima associazione italiana di business angel, prevalentemente donne, che vogliono supportare imprese e start up innovative al femminile a elevato potenziale di crescita. Realizzata in partnership con l’incubatore Impact Hub Milano, in due anni l’associazione ha fatto crescere sensibilmente il numero di business angel interessate a puntare su queste start up, che rappresentano investimenti più sostenibili e performanti nel medio lungo termine rispetto a quelle a maggioranza maschile, che tuttavia ricevono la maggioranza dei finanziamenti. Un progetto che può rappresentare un modello italiano di supporto all’imprenditoria femminile, in linea con gli obiettivi fissati dal governo italiano attraverso il Piano nazionale di ripresa e resilienza del Recovery Plan.
L’impegno dell’azienda guidata da Patrick Cohen non si ferma qui e insieme all’AXA Research Fund – fondo internazionale promosso dalla multinazionale per incoraggiare la ricerca scientifica – è stata siglata una partnership con l’Università Bocconi di Milano per dar vita all’AXA Research Lab on Gender Equality. Guidato dalla professoressa Paola Profeta, una delle massime esperte in tema di gender equality a livello italiano e internazionale, l’AXA Research Lab studierà e produrrà contenuti relativi alle politiche pubbliche che supportino l’uguaglianza di genere e aiutino a promuovere un equilibrio tra uomo e donna più bilanciato nella società e nell’economia.
Allo studio ci saranno sia gli effetti diretti di tali politiche sull’uguaglianza di genere sia gli effetti indiretti, per esempio relativi all’uso del congedo di paternità o l’organizzazione del lavoro flessibile. Il laboratorio diventerà un vero e proprio osservatorio di dinamiche non solo nazionali, ma anche internazionali. Un fiore all’occhiello per AXA all’insegna dell’inclusione e dell’empowerment femminile. Patrick Cohen, Ceo di AXA Italia ha così commentato: «Si tratta di un’idea coerente con l’impegno di AXA sul tema della diversità e dell’inclusione: da anni siamo impegnati a promuovere questa cultura nel mercato assicurativo italiano con azioni concrete e oggi grazie alla collaborazione con i nostri partner, Università Bocconi e Research Fund, vogliamo consolidare ulteriormente questo percorso, portando un contributo a livello di Sistema Paese. La nostra ambizione è infatti quella di contribuire alla definizione di linee guida e di misure innovative per garantire un futuro più inclusivo delle donne nelle aziende italiane. Un impegno in linea con uno dei pilastri della nostra strategia, che si prefigge di fare del bene della società, favorendo un’economia più sostenibile».
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